Polesine, temperature 8 gradi sopra la media e solo 3 millimetri di pioggia a settembre

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Francesco Campi
La spiaggia di Rosolina è stata meta dei fine settimana anche in questo inizio di ottobre

ROVIGO - Poca pioggia e tanto caldo per un settembre anomalo, il più caldo in Veneto almeno dal 1991, come del resto lo è stato tutto il periodo da luglio a settembre. Il settembre più caldo per la Terra a memoria d’uomo, secondo il Servizio per il Cambiamento climatico di Copernicus, con una temperatura media dell’aria in superficie di 16,38 gradi, pari a 0,93 gradi sopra la media del mese misurata fra 1991 e 2020, e mezzo grado superiore a quella del 2020, il precedente settembre più caldo. Dato confermato anche a livello locale dall’Arpav: «Settembre 2023 si colloca tra i più caldi e secchi dell’ultimo trentennio.

In particolare, l’andamento termico è risultato marcatamente anomalo sia nei valori massimi che minimi giornalieri, eguagliando nella maggior parte dei casi il record assoluto della serie appartenente al settembre 2011 o addirittura superandolo in montagna. Per quasi tutto il mese le temperature si sono mantenute ampiamente al di sopra della norma, in media con scarti tra i +2 e i +4°C ma con punte che in alcuni giorni hanno toccato anche i +6/+8°C come nei giorni 10 e 11, massime di 30-32°C in pianura, e negli ultimi giorni del mese, punte massime intorno ai 28-30°C in pianura contro una media che dovrebbe collocarsi in quest’ultima parte del mese intorno ai 22-23°C».

SICCITÀ
Anche sul fronte delle piogge qualcosa che non torna rispetto ai valori del passato, con poche gocce cadute e la centralina Arpav del Centro sperimentale Po di Tramontana di Rosolina che ha registrato il secondo valore più basso di precipitazioni a livello regionale, appena 3 millimetri, dopo Cavallino con un solo millimetro. Del resto nell’ultimo anno è proprio la stazione di Concadirame ad aver registrato il valore di piovosità più basso di tutto il Veneto, 610 millimetri, seppur in linea con le medie storiche e ben lontano dai 435 millimetri che si contavano un anno fa. A settembre, però, aggiunge l’Arpav, «si evidenzia come settembre sia risultato piuttosto anomalo rispetto alla norma registrando un deficit medio sulla regione del 50% circa. Analizzando la serie dei dati dell’ultimo trentennio, il mese di settembre di quest’anno risulta il terzo più secco dopo il settembre 1997 e 2003 e con valori molto simili a quelli registrati più di recente, nel 2021 e 2013».
I 47 millimetri di pioggia caduti in media sul Veneto sono il 56% in meno rispetto al valore medio del mese del periodo 1994-2022, pari a 106 millimetri. Intanto ieri alle 16 la centralina di Sant’Apollinare ha registrato 30 gradi, come quella di Castelnovo Bariano. A Botti Barbarighe “solo” 29,2, mentre a Pila la massima è stata alle 12, con 25 gradi. Temperature ancora da estate, con un ulteriore prolungamento del settembre caldo che come evidenzia l’Arpav «è trascorso come un vero e proprio prolungamento dell’estate, registrando temperature molto superiori alla norma per quasi tutto il mese e precipitazioni complessive piuttosto scarse su gran parte del territorio regionale».
Le previsioni per i prossimi giorni indicano il permanere dell’alta pressione almeno fino a giovedì, con precipitazioni assenti e temperature sopra la media soprattutto nelle ore diurne.

I FIUMI
Se l’estate non sta finendo, come se la passano i fiumi? Dal punto di vista delle portate, non male. Come spiega l’Autorità di bacino distrettuale del Po, «le sezioni principali del fiume negli ultimi giorni hanno registrato una contenuta riduzione delle portate transitate. I valori di deflusso risultano essere prossimi, o localmente superiori, a quelli tipici del periodo: tutte le sezioni registrano valori superiori a quelli di magra ordinaria. Per i prossimi giorni è attesa una contenuta riduzione dei deflussi nelle principali sezioni del fiume Po». Tutti i maggiori fiumi veneti, sottolinea l’Arpav, hanno portate prossime alle medie storiche, con un meno 13% sull’Adige a Boara Pisani e un meno 14% sul Po a Pontelagoscuro, mentre fa eccezione il Bacchiglione con il meno 53%. Tuttavia, evidenzia l’Anbi Veneto, le falde sono ancora su livelli bassi, mentre le riserve nivali sono al minimo. In altre parole, serve la pioggia.

Ultimo aggiornamento: 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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