Avis, donatori oltre quota 10.000 ma le sacche di sangue calano

Lunedì 10 Aprile 2023
Avis, donatori oltre quota 10.000 ma le sacche di sangue calano

ROVIGO - Nel 2022 sono aumentati i soci donatori, saliti a 10.595 con 588 nuovi iscritti, ma le donazioni di sangue in Polesine sono leggermente diminuite: sono state 14.538 (12.759 di sangue intero e 1.779 plasmaferesi) e hanno garantito l'autosufficienza e il completo sostegno all'operatività dei tre presidi ospedalieri territoriali e ai centri trapianto veneti, e in aggiunta il rispetto dell'invio di sacche in Sardegna come da programmazione regionale.
Sono questi i principali risultati esposti alla 59. assemblea dell'Avis provinciale, che insieme alla relazione della presidente Barbara Garbellini ha approvato all'unanimità anche e i bilanci consuntivo e previsionale, e che ha nominato i delegati polesani all'assemblea veneta il 15 aprile a Mestre e all'assemblea nazionale a Bellaria-Igea Marina.

L'appello dell'Avis resta quello di avvicinarsi alla donazione e di continuare a donare sangue e plasma, perché ogni giorno "di noi c'è bisogno, se una vita è da salvare, quando il sangue occorrerà", come recita l'Inno dei donatori di sangue, cantato nella sala polifunzionale Borin di Villanova del Ghebbo, nell'apertura dell'assemblea, da presidenti e delegati delle 52 Avis comunali del Polesine. L'evento è iniziato nel ricordo di Maurizio Milan: prematuramente scomparso nel 2021, era stato presidente dell'Avis comunale di Villanova del Ghebbo e la presidente provinciale Garbellini ne ha richiamato le doti di altruismo, bontà e umiltà, insieme al desiderio, realizzato quest'anno dopo le restrizioni legate alla pandemia, che Villanova del Ghebbo ospitasse l'assemblea provinciale. Sono intervenuti la presidente locale, Elisa Fracassetto, il sindaco Gilberto Desiati, che insieme a Milan ha ricordato Giacomo Benetti: «Tasselli importanti del volontariato, che tanto hanno fatto per rendere Villanova una comunità solidale». Hanno partecipato Ottavio Aggio e Loretta Zamberlan per le Aido regionale e provinciale, Laura Ravara per Admo Rovigo, che ha ribadito l'importanza di fare rete tra associazioni del dono, infine Luciano Damelico, per l'esecutivo dell'Avis Veneto, e il presidente della Commissione verifica Poteri dell'Avis nazionale Giancarlo Santinello.


I PROGRAMMI
Garbellini, dopo un anno impegnativo per gli adempimenti richiesti dalle evoluzioni normative nel Terzo settore, ha invitato a guardare avanti con fiducia e a pensare alle progettualità per garantire la capillarità di Avis e del messaggio del dono di sangue e plasma. Per diffondere la cultura del dono sono stati svolti progetti e iniziative promozionali nelle scuole, grazie al supporto di Sandra Trambaioli nelle primarie, di Francesco Chiavilli e Franca Gavioli alle superiori, con il coordinamento del consigliere provinciale Fabio Muraro. Con la sede di Rovigo del Dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Ferrara è stata avviata una collaborazione che coinvolge una ventina di studenti nel progetto di ricerca "Il sistema europeo di gestione del sangue: profili giuridici". Garbellini ha evidenziato anche il perdurare del mancato ritorno alla piena funzionalità del Centro trasfusionale di Trecenta: così, per contribuire a rispondere ai disagi dei donatori, sono state implementate e avviate convenzioni con le Avis di Verona, Ferrara e Mantova.
L'Avis provinciale, di concerto con il Dipartimento di Medicina trasfusionale dell'Ulss 5 polesana, conferma il massimo impegno per gestire al meglio l'Ufficio unico di chiamata donatori, per avvicinare i giovani alla donazione e proseguire l'attività formativa di dirigenti, collaboratori e volontari. Si pensa anche a riattivare i volontari nel servizio di accoglienza ai centri trasfusionali, e continueranno i progetti per consolidare le collaborazioni con le associazioni del dono, le amministrazioni e gli enti pubblici.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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