Trasporti pubblici a Rovigo, da settembre arriva la stangata: aumenti anche del 30%

Sabato 26 Agosto 2023 di Francesco Campi
Autunno caldo per i biglietti di pullman e bus

ROVIGO - Con i prezzi dei carburanti che salgono sempre di più, arrivando al picco più alto dell’ultimo anno, nonostante il calo del prezzo del petrolio, muoversi tutti i giorni in auto è sempre più costoso. La soluzione potrebbe essere il trasporto pubblico locale. A meno che non rincari anche quello
Esattamente quello che succederà a Rovigo e in tutto il Polesine dal primo settembre. Da venerdì ci sarà un aumento del 20% dei biglietti di corsa semplice extraurbana, da 3,10 a 3,70 per spostamenti fino a 20 chilometri, da 3,70 a 4,40 per quelli fino a 30 chilometri, che è la fascia della corsa Rovigo-Adria e di quella Rovigo-Trecenta, così che un anziano che voglia muoversi da Rovigo verso uno degli altri due ospedali, che oggi spende 7,40 euro, ne spenderà 8,80. Cifre che iniziano a essere non banali. Soprattutto se si considera che un viaggio su un treno regionale fino a Venezia costa 8,05 euro. Gli aumenti toccano tutte le fasce chilometriche, con quella fino a 50 chilometri che passa da 5,20 a 6,20, mentre quella massima, fino a 124 chilometri, da 9,40 a 11 euro. Fortunatamente, visto che il grosso dell’utenza sono studenti che ricorrono agli abbonamenti, il rincaro per questa forma tariffaria è più contenuta, la metà rispetto all’aumento del singolo biglietto: il 10%. Ma le cifre sono consistenti: l’abbonamento annuale per studenti da settembre e a giugno passa, solo per citare tre esempi, da 288 a 320 euro per le tratte fino a 5 chilometri, da 508 a 560 euro fino a 30 chilometri e da 588 a 648 fino a 50 chilometri.

IL CAPOLUOGO

Se già questo può sembrare un salasso, peggio va al trasporto urbano di Rovigo, con il biglietto di corsa semplice che aumenta di quasi un terzo, il 30%. Vero è che la durata della timbratura passa dagli attuali 75 minuti a 90, tuttavia la spesa per un biglietto per muoversi, per dire, dalla stazione all’ospedale, sale da 1,30 a 1,70 euro. Stesso rincaro, per analogia, anche per i biglietti extraurbani entro i 5 chilometri. Come per il trasporto extraurbano, poi, sugli abbonamenti gli aumenti sono minori, sempre il 10%. Anche perché i maggiori utilizzatori, quasi gli unici, sono sempre gli studenti. E così l’abbonamento stagionale per studenti, da settembre a giugno, passa da 272 a 299 euro. Quello annuale per lavoratori, invece, da 340 a 374 euro. Non certo una boccata di ossigeno per chi sceglie i mezzi pubblici, forma di mobilità sostenibile che andrebbe incentivata. La decisione, che nonostante l’impatto sulla cittadinanza e la scadenza ravvicinata, qualcuno sembra essersi dimenticato di comunicare, è stata presa martedì scorso dall’assemblea congiunta fra Comune di Rovigo e Provincia, ovvero il sindaco Edoardo Gaffeo e il presidente Enrico Ferrarese. Nella delibera si spiega che le maggiori aziende affidatarie del servizio nel bacino di Rovigo, Busitalia e Garbellini, hanno chiesto un aumento tariffario per far fronte all’incremento dei costi, in particolare di gasolio e metano, che ha determinato un disequilibrio economico per i contratti di servizio che sono in proroga, fino alla tanto attesa gara per un nuovo affidamento, con il subentro del nuovo gestore previsto per il 31 dicembre 2024. Le verifiche degli uffici e della società Trasporti territorio ambiente, che assiste Comune e Provincia proprio nell’elaborazione del prossimo bando di gara, hanno confermato che l’incremento di ricavo per le imprese affidatarie derivante dagli aumenti tariffari non è superiore all’incremento stimato dei costi di esercizio fra 2023 e 2019 e che c’è un pericolo di possibile interruzione per diseconomia di un servizio pubblico essenziale. Senza contare che «tutti gli altri bacini del Veneto hanno già attuato un aumento delle tariffe con un rialzo medio del 30%».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci