Ad Amazon è caos alloggi per il personale, allarme dei sindacati: "C'è chi dorme nei sacchi a pelo"

Venerdì 23 Ottobre 2020 di Ilaria Bellucco
CASTELGUGLIELMO Dopo l'entusiasmo per l'apertura del centro di logistica stanno iniziando i problemi
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CASTELGUGLIELMO La Cgil lancia l’allarme sulla carenza di alloggi e mezzi di trasporto per i lavoratori di Amazon, l’azienda replica assicurando che l’80% del personale già abita in zona. A un mese dall’avvio del centro di distribuzione di Castelguglielmo, a far discutere sono gli aspetti logistici in un territorio che forse si è fatto trovare impreparato. La Cgil di Rovigo per voce del segretario generale Pieralberto Colombo parla di un problema per lo più abitativo. «La mancanza di alloggi sta già costringendo parecchi dipendenti a rinunciare al lavoro o a trovare soluzioni di fortuna, poco dignitose e inaccettabili, per non perdere l’opportunità lavorativa – dice il sindacalista -.

Sono già comparse le prime persone, in particolare in uno dei comuni interessati, che dormono in sacchi a pelo. È la dimostrazione che una quota non piccola di dipendenti arriva da fuori provincia e deve perciò stabilirsi qui, oltre al fatto che una percentuale ampia di lavoratori è assunta con contratti precari (di pochi mesi o con un monte ore garantito di 16 ore) e pertanto non è in grado di far fronte alle spese di affitto, anche laddove le abitazioni si trovino».


L’altra questione è la mancanza di mezzi di trasporto per chi arriva da fuori provincia e ha trovato magari un alloggio lontano da Castelguglielmo e San Bellino. «Lavoratori che spesso non dispongono di un mezzo di trasporto per raggiungere un sito che lavora sette giorni su sette anche con turni notturni. Anche per questo motivo la ricerca di alloggi si concentra sui due comuni in questione – prosegue Colombo – San Bellino si sta adoperando, ma nessuno da solo ce la può fare».


APPELLO ALLA POLITICA
Questioni che non possono essere risolte solo dai due comuni, constata il sindacato, ma da una rete tra comuni polesani, Provincia e parti sociali, che agisca col supporto della Regione. «Vanno create condizioni che agevolino nel trovare soluzioni abitative dignitose, ad esempio con interventi di co-housing, intervenendo su alloggio non utilizzati in tutta la provincia che potrebbero essere riconvertiti – suggerisce la Cgil - Si potrebbe pensare a un fondo, con il contributo di tutti i soggetti, per sostenere all’inizio chi non può permettersi di pagare affitti data la durata breve del contratto o il basso reddito. Va poi organizzato e implementato il trasporto pubblico locale, anche con l’aiuto di associazioni e coinvolgendo l’azienda in una logica di responsabilità sociale».

Questa mattina, in occasione dello sciopero generale del comparto Trasporto e Logistica si terrà un presidio della sigla Adl Cobas, dalle 9 alle 11, alla rotatoria d’accesso ad Amazon. 


Intanto, dopo le prime settimane in cui dipendenti Amazon proveniente da altri centri hanno costituito la parte preponderante del personale impegnato per la fase di avvio, nel centro - precisa l’azienda - hanno già fatto il loro ingresso lavoratori polesani. «Oltre l’80% dei dipendenti del polo di distribuzione è domiciliato nel raggio di 20 chilometri dal sito – comunica la società -. Siamo un business altamente stagionale e durante i periodi di picco assumiamo personale a tempo determinato per supportarci nelle attività quotidiane. Gli stagionali ricevono lo stesso salario base dei dipendenti a tempo indeterminato dello stesso livello. Abbiamo creato 8.500 posti di lavoro in Italia da quando abbiamo aperto nel 2011, e il sito in provincia di Rovigo impiegherà 900 persone a tempo indeterminato entro il 2023». 

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