Adria. Polychimica, bonifica completata: ora i terreni potranno essere alienati dalla curatela fallimentare

L'operazione, con elaborato predisposto dallo Studio Professionale Sgi Ingegneria di Ferrara, ha avuto un costo complessivo di 500mila euro

Lunedì 17 Luglio 2023 di Guido Fraccon
La Polychimica

ADRIA - Adria si lascia alle spalle la Polychimica. Con atto del dirigente del Terzo Settore Andrea Portieri, il documento è datato 13 luglio, e con la liquidazione del saldo dovuto ad As2, l'azienda rodigina ha svolto il servizio di supporto al responsabile unico del procedimento sugli ultimi interventi di completamento della bonifica e della messa in sicurezza del sito di Bottrighe, l'area è ora pronta ad accogliere nuovi insediamenti produttivi.

I terreni infatti potranno essere alienati dalla curatela fallimentare e in questo modo palazzo Tassoni potrebbe rientrare delle spese effettuate. La comunità adriese, ricordiamo, nel 2007 era stata ammessa, in via privilegiata, al passivo del fallimento per un importo di 179.400 euro, con riconoscimento del privilegio speciale immobiliare.

Ex sito a Bottrighe

Si è chiusa così una delle pagine più tristi, dal punto di vista dell'inquinamento ambientale della città. L'operazione bonifica era stata affidata alla ditta Dema di Mesola, con un'offerta pari a 340.140,25 euro, iva esclusa. L'azienda ferrarese si era aggiudicata l'appalto degli interventi di completamento della bonifica e della messa in sicurezza permanente, fase due, del sito di rivierasco proponendo un ribasso percentuale del 4,71% sull'importo posto a base di gara. L'operazione, con elaborato predisposto dallo Studio Professionale Sgi Ingegneria di Ferrara, ha avuto un costo complessivo di 500mila euro, finanziato con un avanzo di amministrazione, derivante da un fondo di rotazione stanziato dalla Regione. Il 30 dicembre 2010 infatti il Comune aveva ottenuto un finanziamento di ben 1.397.000 euro. La restituzione di questi soldi è prevista in 15 anni, a far data dal giugno 2015. L'area ove insisteva l'ex Polychimica, azienda dichiarata fallita il 6 ottobre 2005 dal Tribunale di Treviso, non è altro che parte dell'ex zuccherificio del paese della sinistra Po.

Fonti di inquinamento

Dopo la dichiarazione di fallimento della società sul sito si è resa necessaria una serie di interventi per eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti rilevate ma il curatore fallimentare non disponeva delle risorse economiche necessarie per la bonifica. Come da normativa vigente, il Comune di Adria, come quasi sicuramente accadrà con la Coimpo, è stato quindi costretto ad assumere le iniziative necessarie e completare gli interventi. Le operazioni effettuate sul sito Polychimica a partire dal 2013 sono costate finora ai contribuenti adriesi circa 800mila euro. Considerata una vera e propria bomba ecologica, ha messo per anni sul chi vive gli abitanti della più numerosa frazione adriese: la Polychimica finì nel mirino della magistratura circa vent'anni fa. L'azienda era nata come deposito per il trattamento di polietilene, ma sorse il sospetto che parte di questo non fosse smaltito correttamente. Da qui un'inchiesta che portò al sequestro, avvenuto nel 2005, di una vasta area ridotta, in sostanza, a discarica di materiali pericolosi come amianto, eternit, idrocarburi e con presunti fenomeni di infiltrazione nelle falde di sostanze tossiche. Molteplici anche gli avvisi dello Spisal in cui si sottolineava la pericolosità del sito per gli stessi lavoratori per una serie di carenze. 

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