ADRIA (ROVIGO) - Sos strade colabrodo in zona Aia. Ammortizzatori e gomme a rischio a Cavanella Po. In pericolo l'incolumità degli automobilisti e in particolare dei lavoratori che quotidianamente si recano a timbrare il cartellino nelle realtà produttive presenti in zona; un'area che doveva portare occasioni di sviluppo e lavoro per le comunità di Adria e Loreo e che in realtà, a parte alcune aziende di buon livello, non è mai decollata, anche a causa di una deficienza nelle rete delle comunicazioni.
Paesaggio lunare tra buche e rattoppi
Le strade assomigliano sempre più ad un paesaggio lunare, tra buche, crateri e rattoppi vari. É bastata la pioggia degli ultimi giorni per corrodere ulteriormente l'asfalto, ormai ridotto ai minimi termini. Il manto stradale si sta, letteralmente sgretolando sotto la forza degli agenti atmosferici. «Qui appena piove - avverte un lavoratore - emerge una miriade di buche di piccole, medie e grandi dimensioni ed i tappetini di riempimento, stile fai da te, saltano via come nulla fosse».
Situazione di pericolo
Andare a lavorare vuol dire per questi padri di famiglia mettere a rischio semiassi, gomme e cerchi, ma non solo. «Chi deve affrontare questa arteria vergognosa - sottolinea un altro addetto - sa che, alla prima pioggia, si troverà a guadare, quasi, un fiume. Se non piove, si troverà a fare slalom tra buche, crateri e camion che deviano improvvisamente per evitarli, qui si rischia la vita. Penso che sia assurdo per una zona che viene definita industriale ma che, nella realtà, può essere definita terra di nessuno, dimenticata da tutti. Se questo è il biglietto da visita per chi vuole investire in Polesine, siamo davvero messi bene...». Non va meglio in altre zone del territorio dove tratti stradali asfaltati recentemente - accade a Ca' Emo ed a Fasana - a causa di fenditure nell'asfalto, registrano, all'altezza della riga di mezzeria, la crescita di erbacce, quasi che la natura volesse riprendersi ciò che un tempo era suo. Sotto accusa, da parte dei residenti, lavori effettuati non a regola d'arte o al risparmio. Palazzo Tassoni ha già segnalato il problema alla ditta che si era aggiudicata l'appalto. Le immagini di questi "asfaltature green" si sprecano sui social, al pari delle segnalazioni degli utenti della strada che ormai hanno preso l'abitudine di evidenziare le disfunzioni senza usare i canali tradizionali, forse più consoni per arrivare ad una soluzione.
Il problema del porfido
Se in zona Aia e nelle frazioni non si ride, non va meglio in altri settori della città. É disastrosa e pericolosa, soprattutto per motorini e biciclette, la situazione del manto di riviera Roma, dove tra un cubetto di porfido ed un altro si sono aperte scanalature in grado di inghiottire una ruota. Difficile ipotizzare una rapida soluzione per l'area in questione dal momento che anche su ponte Castello, che dovrebbe rappresentare un biglietto da visita della città, da tempo viene segnalato che dei cubetti di porfido si sono sollevati mettendo a rischio il transito dei passanti.
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