Biennale di Venezia, Baratta
accelera sul direttore “Architettura”

Sabato 18 Luglio 2015 di S. F.
Alejandro Aravena in una foto di repertorio
VENEZIA - Paolo Baratta si prende avanti. Il presidente della Biennale, per evitare possibili ritardi legati a vuoti di potere alla fine del suo mandato (a fine anno, salvo ripensamenti del ministro), ha infatti riunito ieri il Cda (il primo per il nuovo sindaco di Venezia e vicepresidente, Luigi Brugnaro) e predisposto tutto il possibile per la prossima edizione della Biennale Architettura: la 15. Mostra Internazionale sarà nuovamente aperta al pubblico per sei mesi, dal 28 maggio al 27 novembre 2016, e sarà diretta da Alejandro Aravena, 47enne architetto cileno con trascorsi veneziani; interessanti le indicazioni di lavoro fornite al nuovo direttore, che oltre ad affiancare la sua Biennale alle elaborazioni della 3a edizione di UN-Habitat delle Nazioni Unite, prevista per il settembre 2016, dovrà anche affrontare le prospettive di riqualificazione delle aree periferiche e intermedie italiane, di Venezia e del Veneto.



Baratta ha ringraziato - dopo il Commissario prefettizio del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, «per il suo contributo di stile e professionalità» - il Cda per aver accettato un’anticipazione dei tempi «necessaria per assicurare quella continuità progettuale e operativa che è premessa e condizione per conservare il crescente rispetto internazionale verso la Biennale di Venezia e in particolare verso la sua Mostra di Architettura, riconosciuta tra le più importanti al mondo nel settore».



Dopo la Biennale di ricerca sviluppata da Rem Koolhaas, la prossima dovrà essere, secondo il presidente, «una Biennale impegnata a dare precise risposte a precise domande, per reagire allo scollamento tra architettura e società civile. Alejandro Aravena ci appare, tra gli architetti della nuova generazione, quello più in grado di raccontarci queste realtà e di scoprirne la vitalità».

Il nuovo direttore è nato in Cile nel 1967, e si è laureato in architettura nell’Università Cattolica del Cile nel 1992; ma nel 1991, ancora studente, ha partecipato al Premio Venezia della 5. Biennale di Architettura, e subito dopo la laurea ha studiato Storia e Teoria allo IUAV e incisione all'Accademia di Belle Arti di Venezia.



Tra i lavori del suo studio ci sono diversi edifici per l’Università Cattolica, le stanze per scrittori della Michalsky Foundation in Svizzera (2015) e un edificio per Novartis nel nuovo campus in Cina (2015). Nel 2013 è stato selezionato per il nuovo Centro per le Arti Contemporanee di Mosca e ha vinto il concorso per la Borsa di Teheran in Iran.

Dal 2000 al 2005 è stato professore all'Università di Harvard, dove insieme all'ingegnere Andres Iacobelli ha creato l'iniziativa per l’edilizia sociale ELEMENTAL, per la creazione di spazi ed edifici pubblici che usano la città come scorciatoia verso l’uguaglianza. Numerosi i riconoscinti ricevuti (fra cui il Leone d’Argento alla 11. Biennale di Venezia) e i libri pubblicati in oltre 50 paesi, fra cui "Incremental Housing and Participatory Design Manual" (Berlino, 2012), presentata durante la 12. Biennale Architettura. «Ci sono numerose battaglie che devono ancora essere vinte - ha commentato la sua nomina - per migliorare la qualità dell’ambiente edificato e della vita delle persone. Questo è quello che vorremmo la gente venisse a vedere alla Biennale: storie di successo che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura è stata capace di scostarsi dallo status quo».
Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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