VENEZIA - L'hanno perfino stampato, perché il computer è utile, ma la carta talvolta aiuta di più. E allora ecco il lenzuolone di carta con i quadratini colorati: rosa e azzurro per Pfizer, verde e fucsia per Moderna, arancio e rosso per AstraZeneca, celeste - quando arriverà - per J&J.
IL VERTICE
Attorno al tavolo dell'Unità di crisi siedono informatici, dirigenti amministrativi, coordinatori dei distretti, referenti dei medici di medicina generale. Una squadra che complessivamente conta 200 persone, senza contare i volontari delle associazioni e della Protezione civile, e che chiede una sola cosa: vaccini. È un pezzettino della macchina da guerra di cui quotidianamente parla il governatore del Veneto, Luca Zaia, ed è una macchina che deve fare i conti con un territorio che non ha eguali in tutta la regione. È qui che per raggiungere gli anziani delle isole, in laguna, è stato predisposto un apposito vaporetto per le vaccinazioni, ma siccome all'Ulss 3 Serenissima non c'è solo acqua, ma anche terra, il direttore generale Contato adesso vuole il camper e il drive throug: «Così ultrasettantenni e fragili potranno avere la vaccinazione, contiamo di organizzare tutto nel giro di pochi giorni». Il camper è in fase di allestimenti, la vaccinazione in strada sarà nel parcheggio dell'Sfmr a Mira, in fondo a via Ghebba.
I CONVIVENTI
Il vero problema, semmai, è quello dei conviventi delle persone fragili e dei conviventi e degli accompagnatori dei disabili gravi. Da quando, la settimana scorsa, la direttrice della Prevenzione regionale, Francesca Russo, ha emanato una circolare per dire chi ha diritto al vaccino tra i cosiddetti deboli, si è scatenato il pandemonio: i conviventi dei trapianti esigono la dose, idem quelli di oncologici e malati con immunodepressione, mentre tra i disabili contemplati nell'elencone della legge 104 a volere, legittimamente, la puntura sono anche gli accompagnatori, i cosiddetti caregiver. Solo che le Ulss non ce la fanno. E al di là della carenza di vaccini (il target fissato dal commissario Figliuolo è di 25mila dosi al giorno in tutto il Veneto, martedì se ne sono fatte 22.527 perché di più non ce n'erano), c'è anche un problema di ordine etico: se le indicazioni della struttura commissariale sono di procedere per fasce di età, oltre che per fragilità, perché l'accompagnatore o il genitore sano di una persona in carrozzella dovrebbe essere vaccinato prima di un settantanovenne, categoria ritenuta più a rischio?
LA PRENOTAZIONE
È anche una questione di numeri, rileva il dottor Sbrogiò: nell'Ulss 3 Serenissima, su una platea vaccinale di 550mila persone, significherebbe riservare circa 100mila dosi - una su cinque - per questi accompagnatori. «Saranno vaccinati, certo che sì, ma con le stesse modalità delle altre persone: il portale», dice Sbrogiò mentre il dg Contato annuisce. Inutile, dunque, tempestare il numero verde di chiamate o presentarsi ai centri vaccinali esigendo di avere subito l'inoculazione del siero o - sta succedendo - mandare diffide attraverso gli avvocati: «Stiamo raccogliendo le liste dei conviventi delle persone fragili e dei disabili gravi, così quando prenoteranno i rispettivi codici fiscali saranno accettati automaticamente». Ma, appunto, dovranno prenotare. E per prenotare dovranno attendere che sul portale dell'Ulss, accanto agli over 80 (ormai pressoché conclusi) e alle altre tre fasce di vaccinandi, compaia una quinta casella: quella dei conviventi e dei caregiver. Qualcuno protesterà? Sbrogiò lo mette in conto: «Un lettore sul giornale si chiedeva cosa mai ci vorrà per mettere in piedi una campagna vaccinale e se c'era bisogno di un ingegnere della Nasa. Beh, non mandiamo gente sulla Luna, ma poco ci manca».