Sanità, si tratta per la decima Ulss
"Concessione" a Padova e Verona

Venerdì 23 Settembre 2016 di Alda Vanzan
Sanità, si tratta per la decima Ulss "Concessione" a Padova e Verona
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Nove Ulss adesso. Più altre due, o forse una sola. Ma tra un po’. È su questa ipotesi che la maggioranza verde-azzurra che governa la Regione Veneto e l’opposizione che va dal Pd ai tosiani al M5s sta cercando un’intesa per sbloccare la riforma sanitaria, impantanata nonostante il "canguro" che ha sì fatto piazza pulita delle centinaia di emendamenti della minoranza, ma ha anche inasprito i rapporti istituzionali tra le parti. Un risultato, però, la manovra della "tagliola" giocata martedì scorso dalla giunta e la forzatura del presidente Roberto Ciambetti di cestinare le proposte dell’opposizione, senza contare l’intervento ad alzo zero di Cgil, Cisl e Uil ("Basta parlare di numero delle Ulss, si aprano gli stati generali della sanità") l’hanno sortito: la trattativa è partita. Così com’era successo nei mesi scorsi per l’Azienda Zero, adesso si cerca un’intesa sul numero delle Ulss. La Lega aveva detto che dovevano essere 9 e solo 9? In un prossimo futuro potrebbero diventare 10 o 11. Almeno, sulla carta.

Il segnale che si sta trattando, pare sul serio, l’ha dato il tabellone dei lavori consiliari: ieri la seduta doveva iniziare alle 10.30, ma non c’è mai stata. I lavori stati subito sospesi e aggiornati alle 15, alle 15 l’aula era ancora desolatamente deserta e infine ci si è dati appuntamento a mercoledì prossimo. L’intera giornata è trascorsa in conciliaboli, incontri ristretti e incontri allargati, proposte della minoranza e controproposte della maggioranza, ma anche brindisi (Maurizio Conte, di un’abbronzatura cubana, compiva gli anni) ed inoperose attese per quanti non facevano parte delle delegazioni trattanti. Il tutto secondo i riti della politica che sono l’esatto contrario del pragmatismo ma danno il senso della svolta: di prima mattina a Palazzo Ferro Fini cala il segretario veneto della Liga Gianantonio Da Re, il direttore generale della Sanità Domenico Mantoan è onnipresente e non disdegna un caffè con i tosiani, gli assessori Coletto e Lanzarin partecipano dove è necessario partecipare.
Atto primo. Pd & C. presentano la prima proposta alle 10 del mattino: chiedono 7 Ulss, una per provincia, ed eventuali altre Ulss richieste dalle conferenze dei sindaci entro i tempi e con i criteri fissati nel giro di due mesi dal consiglio regionale.

Atto secondo. La Lega dice no (l’istituzione delle Ulss spetta alla Regione, non ai Comuni) e presenta una controproposta: 7 Ulss, cioè una per provincia, e 2 sperimentali (Bassano e Veneto orientale) per la durata dei contratti dei direttori generali, cioè fino al 2020, così da capire quali sono i bacini ottimali.
Atto terzo. Controproposta dell’opposizione: nell’articolo 12 della legge prevedere una Ulss per provincia. Inserire un articolo 12-bis che prevede due Ulss sperimentali, Bassano e Veneto orientale. Alla conferenza dei sindaci dare la facoltà di richiedere, entro il 30 giugno 2017, l’istituzione di nuove Ulss secondo precisi criteri e che sarà poi legiferata dal consiglio regionale previo passaggio in giunta. 

Atto quarto. La Lega dice no: dare il potere ai sindaci scatenerebbe il territorio. Ma lancia una nuova controproposta: oltre alle 9 Ulss (le 7 provinciali e le 2 di Bassano e Veneto orientale), attuare una sperimentazione a Padova e Verona collegando parte del territorio, che ricade sotto le rispettive Ulss, alle Aziende ospedaliere. In pratica le Aziende ospedaliere diventerebbero anche delle Ulss, come già avviene in Friuli e come stanno sperimentando in Lombardia. Quanto ai criteri che sottendono ciascuna Ulss, la maggioranza ha dettato: almeno 500mila abitanti, ok dei 2/3 dei sindaci che rappresentano la maggioranza della popolazione, almeno 10 milioni di turisti.

Atto quinto.

La minoranza ha aspettato che la nuova controproposta venisse messa per iscritto per vagliarla con attenzione. I tosiani cercheranno di capire se la decima Ulss veronese sarà fattibile, il Pd si concentrerà sui criteri. C’è un ma: se la riforma costituzionale sarà approvata e la sanità diventerà di esclusiva competenza parlamentare, potrà il Veneto istituire una decima Ulss?

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