Neonata menomata per il Citrobacter contratto in ospedale. «Vogliamo giustizia per la nostra Benedetta»

Mercoledì 30 Settembre 2020 di Maria Elena Pattaro
Il caso di Benedetta Gennaro
MEGLIADINO SAN VITALE - «Ci siamo fidati del buon nome dell'ospedale, eccellenza del Veneto per la terapia intensiva neonatale. Siamo andati lì perché speravamo di dare alla nostra bimba una possibilità in più invece è stata proprio una beffa. Adesso chiediamo giustizia». All'ospedale Borgo Trento di Verona la piccola Benedetta Gennaro, nata prematura il 22 marzo scorso, è stata colpita dal Citrobacter koseri, il batterio killer che dal 2017 ha coinvolto 90 neonati, causando la morte di 4 bimbi e danni cerebrali permanenti ad altri 9. Anche sulla piccola padovana l'infezione ha lasciato ferite insanabili che si tradurranno in deficit cognitivi e motori: molto probabilmente non riuscirà a capire, parlare, muovere gli arti e camminare. «Siamo tra gli sfortunati: la nostra bimba ha riportato gravi lesioni cerebrali», racconta la mamma, Sara Farinazzo, 38 anni, che vive a Megliadino San Vitale insieme al marito Alex Gennaro, 44 anni, e all'altra figlia di 4 anni. La settimana scorsa la famiglia ha presentato un esposto alla Procura di Verona. 
RESPONSABILITÀ
«Ci aspettiamo che venga fatta chiarezza sulla responsabilità di quanto accaduto e che si accertino le colpe. Questi sono fatti gravi», aggiunge la madre. Il fascicolo di Benedetta si aggiungerà ai numerosi esposti legati al caso Citrobacter. Il focolaio individuato all'interno della struttura aveva portato alla chiusura del punto nascite e al trasferimento della terapia neonatale tra il 12 giugno e il 1° settembre. Benedetta è l'ultima bimba uscita dalla terapia intensiva neonatale. Era venuta alla luce nell'ospedale scaligero il 22 aprile, in 27 settimane e 5 giorni. Pesava solo un chilo e 70 grammi. La futura mamma era stata costretta a rivolgersi a un ospedale alternativo a quello di Schiavonia, all'epoca riconvertito a Covid hospital, e la scelta era ricaduta su Borgo Trento. Sara viene ricoverata il 30 marzo, Benedetta nasce il 22 aprile, con difficoltà polmonari legate all'essere prematura ma risponde bene alle cure. Viene ricoverata in terapia intensiva neonatale insieme ad altri 14 bambini (di cui 2 risulteranno poi infetti). Il 4 maggio, le sue condizioni peggiorano. Il giorno dopo, i referti delle analisi confermano l'infezione da Citrobacter. Il batterio provoca nella piccola una meningoencefalite che aggredisce il cervello lasciando ferite permanenti. Da tempo la bimba assume farmaci antiepilettici e a breve inizierà la fisioterapia. «I danni sono gravi, speriamo di riuscire a seguire la nostra Benedetta conclude mamma Sara . E confidiamo nella giustizia».
Maria Elena Pattaro 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci