​Turismo, moria di imprese nel Nordest e gli imprenditori chiedono nuovi aiuti

Mercoledì 23 Febbraio 2022
Turisti a Venezia
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VENEZIA - Turismo, la crisi accelera. «Nel 2021 sono state chiuse 276 imprese legate al turismo in Veneto e 57 in Friuli Venezia Giulia, mai così male negli ultimi cinque anni - avverte Francesco Mattiazzo, presidente Assoturismo Veneto di Confesercenti che rappresenta agenzie di viaggio, alberghi e ristoranti, guide turistiche e trasporti legati al settore -.

Anche la primavera parte in salita: per marzo ancora senza prenotazione l'80% delle camere disponibili tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sono spariti completamenti viaggi di lavoro e convegni». L'emergenza per gli operatori del turismo dunque non è finita. «Oggi abbiamo disperatamente bisogno di sostegni più incisivi da parte del governo e dalle Regioni, o le chiusure accelereranno perché il sistema bancario non ci sta assolutamente finanziando anche per i paletti europei - dice Mattiazzo -. Sono in arrivo altri aiuti ma non sappiamo di che entità. C'è ancora la cassa integrazione per il personale ma i costi sono esplosi: abbiamo bisogno di tempo. Sappiamo che ci sarà la ripartenza in estate, dobbiamo arrivare a giugno e riprendere fiducia col ritorno degli stranieri». E le aperture, 111 in Veneto e 28 in Friuli Venezia Giulia nel 2021? «Iniziative soprattutto di giovani che utilizzano il digitale e nel campo della ristorazione, ma sempre sulle zone di mare e montagna oppure in città come Venezia che oggi stanno vivendo un risveglio per Carnevale - risponde Mattiazzo - ma gli alberghi per riempire fanno anche sconti e quindi i fatturati sono sempre in calo rispetto al 2019».


REGOLE CHIARE

«Non ci sono certezze e neppure date per la piena riapertura e la fine da restrizioni da pandemia: fino a quando rimarranno lo stato d'emergenza e il green pass sarà dura far tornare soprattutto i turisti stranieri: servono segnali incoraggianti, date precise per la riapertura completa, regole uguali in tutta Europa», avverte Mattiazzo. «Basta green pass e restrizioni. L'emergenza è finita, solo Roma non se ne accorge», sottolinea l'associazione Ristoratori Veneto: «L'idea che una norma del genere possa proseguire anche oltre il 31 marzo, data che il Governo indica come fine dell'emergenza, è ridicolo. Certificato verde e restrizioni andrebbero eliminati già adesso per permetterci di ripartire davvero: sono due anni che sopportiamo, ora basta».
Ma si guarda anche al futuro. Per l'estate si deve riproporre l'alleanza per la promozione delle spiagge tra Veneto con l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia? «Per noi tutte le iniziative che cercano di riportare turisti in Italia vanno bene, ma serve anche una campagna a livello governativo», dice Mattiazzo.
 

Ultimo aggiornamento: 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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