Seconda ondata, così è esploso il contagio in Veneto: oltre 8.200 vittime in cinque mesi

Martedì 4 Maggio 2021 di Alda Vanzan
Seconda ondata, così è esploso il contagio in Veneto: oltre 8.200 vittime in cinque mesi
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VENEZIA Chi ha pianto di più i morti per Covid? Una fotografia dei decessi avvenuti in Italia a partire dal marzo 2020, appena scoppiata l'emergenza pandemica, arriva dall'Iss, l'Istituto superiore di sanità, che ha messo in fila i numeri regione per regione. Lo studio del 27 gennaio, poi aggiornato allo scorso 30 marzo, indica chiaramente l'anomalia veneta: oltre 8.200 vittime in cinque mesi. Anzi, l'anomalia del Nordest. Perché, tenuto conto del diverso numero di abitanti, anche il Friuli Venezia ha pagato un alto tributo nella cosiddetta seconda ondata, quella a cavallo tra l'ottobre 2020 e il gennaio 2021.


LA PRIMA FASE

La prima ondata del coronavirus è datata marzo-maggio 2020.

Fatto 100 il numero dei morti in tutta Italia, che sono complessivamente 34.278, la percentuale più alta ce l'ha la Lombardia: 16.362 vittime pari al 47,7%. Subito dopo vengono Emilia Romagna (4.313, 12,6%) e Piemonte (3.392, 11,6%). Il Veneto si colloca al quarto posto con 1.949 morti pari al 5,7% del totale nazionale. Il Friuli Venezia Giulia ha appena l'1% delle vittime per Covid, in termini assoluti 347.


LA SECONDA ONDATA

Passata l'estate, che i tecnici definiscono come una fase di bassa incidenza, il virus torna a farsi sentire. Ma non in maniera uniforme. Se da giugno a settembre c'erano stati 1.837 morti, da ottobre a gennaio si supera il numero delle vittime della prima ondata: 49.274. I rapporti tra regioni cambiano. La Lombardia registra 9.704 morti e scende al 19,7%. Il Veneto sale al secondo posto: 6.528 vittime, il 13,2% del totale nazionale. Se si fa un confronto con il numero di abitanti - Lombardia 10 milioni, Veneto neanche 5 - si capisce ancora meglio l'entità dei lutti. Un confronto ancora più evidente con il Friuli Venezia Giulia che ha un quarto degli abitanti del Veneto ma arriva ad avere 1.695 morti per Covid, pari al 3,4%. In rapporto, è come se avesse avuto lo stesso numero di vittime. E c'è anche la provincia autonoma di Trento che con mezzo milione di abitanti è arrivata a contare 1.139 morti, l'1,3% del totale nazionale.
Una elaborazione del Sole 24 Ore dello scorso 16 gennaio aveva evidenziato che era stato il Nordest a pagare lo scotto più pesante in termini di vite umane nella seconda ondata, puntando l'attenzione sull'incidenza di vittime per Covid ogni 100mila abitanti. Il Veneto era primo con 117 decessi ogni 100mila abitanti dal 1° settembre 2020 al 15 gennaio 2021, male il Friuli (139) e Trento (118); peggio aveva fatto solo la Valle d'Aosta (196) ma su una scala demografica nettamente inferiore. Nella prima ondata della primavera scorsa - veniva sottolineato - viceversa era stata la Lombardia a spiccare in testa per la percentuale di vittime, seguita da Liguria, Piemonte ed Emilia-Romagna, mentre il Veneto era stato relativamente risparmiato.


IL MIGLIORAMENTO
Nell'ultimo aggiornamento del report dell'Iss si nota un sensibile miglioramento per il Veneto, ma non per il Friuli Venezia Giulia. Nei 6 mesi da ottobre 2020 a marzo 2021 in Italia ci sono state 70.356 vittime: la Lombardia è sempre al primo posto con il 19% (13.368), il Veneto scende all'11,8% (8.282), l'Emilia Romagna sale dal 9,7% al 10,4% (7.306), ma aumenta anche il Friuli: 3,8%, in tutto 2.688 morti. Proporzionalmente quanto a popolazione, più del Veneto.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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