Rimborsi per i crac, risparmiatori divisi. L'incontro decisivo col premier Conte

Lunedì 8 Aprile 2019 di Maurizio Crema
Rimborsi per i crac, risparmiatori divisi. L'incontro decisivo col premier Conte
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VENEZIA - Rimborsi crac bancari, oggi incontro decisivo a Roma tra il premier Giuseppe Conte e le associazioni dei risparmiatori truffati. Il ministro dell'economia Giovanni Tria sarebbe pronto a illustrare una proposta da doppio binario: indennizzi automatici per chi ha Isee sotto 35mila euro e patrimonio fino a 100mila euro, commissione di controllo o arbitro per chi ha di più. Il tutto per evitare bocciature Ue. Le associazioni però si presentano divise. «Approviamo subito i decreti della legge sul Fondo e attiviamo i rimborsi, va bene anche l'arbitro per chi ha più di 35mila euro - avverte Franco Conte (solo omonimo del premier), presidente del Codacons Veneto - poi penseremo a risarcire l'intero danno, non solo il 30%. I vicepremier Salvini e Di Maio due mesi fa a Vicenza promettevano decreto subito, non s'è visto ancora niente». Di tutt'altro avviso Andrea Arman, presidente del coordinamento Don Torta: «Siamo per l'applicazione integrale della legge approvata a fine dell'anno scorso, no alla prova del misseling, no all'arbitrato: non si torna indietro. Abbiamo molte perplessità sul doppio binario prospettato dal ministro Tria: primo per una questione di disparità di trattamento che rischia di essere incostituzionale (e quindi sotto minaccia ricorsi blocca rimborsi). E poi non ci convince la soglia individuata per lo stato di necessità: 35mila euro è il reddito di un insegnate di scuola media a fine carriera, non mi sembra una persona in disagio sociale. Meglio a questo punto che Conte vada in Europa, tratti con la Commissione e arrivi a una soluzione definitiva». Non si rischia di perdere altro tempo? «In pochi giorni il giurista Conte può chiudere la questione», risponde Arman.
SITUAZIONE CRITICA
«Niente rinvii, si deve arrivare subito ad attivare il Fondo indennizzi, migliaia di risparmiatori stanno aspettando da anni questo provvedimento e non ce la fanno più - sbotta Patrizio Miatello dell'associazione Ezzelino da Onara - non c'è più tempo. la situazione è già critica».
«Sono curioso di leggere la proposta del ministro Tria, così come emerge nei giornali non sta in piedi - sottolinea Luigi Ugone dell'associazione vicentina Noi che credevamo... - non ho capito che leggi europee violi la norma attuale, per me non esistono. Quindi non c'è da fare nessuna trattativa con la Ue, che tra parentesi ha sbagliato più volte, vedi caso Tercas. Se c'è violazione massiva c'è per tutti. Questa legge ha già fatto una scrematura prevedendo rimborsi solo per risparmiatori e piccole società, non ci sono soldi a pioggia».
INCONTRO A BRUXELLES
Ugone è pronto a ribadire quest'impostazione direttamente alla commissaria Margrethe Vestager: «Il 24 aprile la incontrerà a Bruxelles. E non sarò solo». «Se aspettiamo ancora arriviamo alle Elezioni europee - dichiara Matteo Cavalcante dei soci di Per Veneto Banca - la verità è che la legge approvata ha tante lacune e col decreto si sta cercando di ovviare alle criticità. La soglia dei 35mila euro che Tria avrebbe individuato però è un po' bassa e non credo come si dice in giro che interessi il 90% dei risparmiatori truffati. Comunque l'importante è che partano finalmente i rimborsi e che si possa andare avanti con le cause, il 30% per me è solo un rimborso».
LA POLITICA
Il resto è politica e campagna elettorale per le Europee. «Sul rimborso ai risparmiatori truffati si è aspettato anche troppo - ricorda il vice premier Matteo Salvini -. Ci sono famiglie che hanno difficoltà a pagare il mutuo, a pagare le tasse sui capannoni. I soldi si cono, abbiamo messo un miliardo e mezzo. Al ministero dell'Economia c'è qualcuno che aspetta il Permesso della Ue. Se avessimo aspettato l'Europa con gli sbarchi... Serve coraggio». «Sono certo che si troverà una soluzione», afferma il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, che smentisce che sia allo studio al Mef di innalzare lievemente le soglie dei 35mila euro di reddito e 100mila euro di patrimonio mobiliare per accedere ai rimborsi automatici: «Non mi risultano ipotesi di questo tipo. Noi abbiamo già scritto tutte le soglie e sono assolutamente in regola con le normative europee e nazionali, quindi non serve alcuna modifica. I limiti ci sono già». Chiusura con l'ex ministro carlo Calenda: «Mi auguro che il governo preveda rimborsi automatici per i risparmiatori piccoli che hanno perso tutto con il crac delle banche venete. Uno che ha investito qualche milione di euro sapeva il rischio che correva».

IL VICEPREMIER  - «Tutto quello che si farà per i truffati delle banche deve avere il loro assenso, altrimenti non si va da nessuna parte, quindi l'unica linea che può passare è quella dettata dagli stessi truffati, non passa nè la mia nè quella di un altro altrimenti è inutile che facciamo i rimborsi» ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a margine del Vinitaly. «Se li portiamo davanti ad un arbitrato ci vorranno mesi e mesi per fargli avere i soldi.
Io non voglio l'arbitrato» ha concluso

 
Ultimo aggiornamento: 12:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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