Rendiconto, M5s attacca: «Regione
perde milioni di euro con i derivati»

Giovedì 10 Dicembre 2015 di Daniela Boresi
Jacopo Berti, M5s
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Approvazione del Rendiconto generale 2014 per il Consiglio regionale con "colpo di teatro" del Movimento 5 stelle che non si è lasciato sfuggire l’occasione di buttare sul tavolo un’accusa da novanta: l’acquisto da parte della Regione di derivati che avrebbero fatto perdere decine di milioni di euro. L’esercizio 2014 – come ha sottolineato il presidente della Commissione Bilancio, Marino Finozzi – si è chiuso con una diminuzione del fondo cassa di 39,3 milioni e con un leggero peggioramento del saldo finanziario, pari a 81,4 milioni. Il peggioramento è dovuto al fatto che la Regione utilizza limitatamente il ricorso all’indebitamento. I fatti denunciati in aula dai grillini risalgono al 2006. Presidente della Regione Giancarlo Galan, vice Luca Zaia. Oggetto l’acquisto da parte della Regione Veneto di 330 milioni di euro di derivati, di cui 200 con l'irlandese Depfa Bank e altri 129 circa con Banca Intesa, con tanto di delibera di giunta che dava mandato al dirigente della direzioni risorse finanziarie di “adottare l’impegno di spesa". Nove anni dopo la vicenda finisce sotto la lente dei consiglieri regionali del Movimento 5 stelle che commissionano un corposo studio (22 pagine) dal quale traggono pesanti conclusioni: «questo prodotto abbiamo la certezza che è stata una follia farlo ed è stata una follia il modo in cui l’hanno fatto». Il motivo? Il primo - a detta dei pentastellati è che «nel momento stesso in cui hanno sottoscritto questi contratti la Regione avrebbe dovuto prendere 3 milioni di euro e invece questi 3 milioni di euro sono rimasti alle banche e quindi ecco la prima fregatura». Il secondo è decisamente più pesante: «Questi 330 milioni di euro di derivati hanno aperto una voragine nei conti della Regione che stiamo pagando da 9 anni e che continueremo a pagare fino al 2036. - denuncia il capogruppo Jacopo Berti - Nei primi 9 anni abbiamo perso 57 milioni di euro e arriveremo a perderne 150 fino al 2036».
Per il M5s si tratta di una vera e propria beffa, tanto che intende ricorrere alla Corte dei Conti. «Al momento della firma si sapeva che questi prodotti al 65% dei casi avrebbero perso, quindi nel momento in cui hanno firmato questi contratti, al 65% dei casi avremmo perso soldi e questo lo dico con assoluta e totale certezza perché abbiamo fatto fare una perizia da un ente terzo - continua Berti - La nostra perizia dimostra che se noi avessimo ricontrattato dal 2009 questi contratti, avremmo fermato immediatamente l’emorragia, si poteva fermare questo disastro uscendo da questi contratti capestro e dando la possibilità ai veneti di recuperare la maggior parte dei soldi che altrimenti finiranno nelle banche e nelle tasche dei soliti noti. Per i prossimi 20 anni i soldi dei veneti invece che andare in servizi, in aiuti alla popolazione o magari in reddito di cittadinanza andranno a ingrassare le banche».
Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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