Sui monti del Nordest c'è un pericolo
in più: i sentieri senza segnali

Martedì 19 Agosto 2014 di Daniela De Donà
Sui monti del Nordest c'è un pericolo in più: i sentieri senza segnali
2
PORDENONE - La recente odissea di tre giovani alpinisti pordenonesi nel Parco delle Dolomiti Friulane, ripropone il tema delle segnalazioni, a volte insufficienti o addirittura scomparse, dai sentieri di montagna. I tre ragazzi hanno denunciato: mancavano i segnali rossi e bianchi del Cai e quindi hanno smarrito la strada. Si sono salvati grazie all’attrezzatura (avevano una tendina per dormire) e alle loro capacità. Ma il problema rimane.



La montagna è più sicura se i sentieri sono a posto. Ma, per la manutenzione, non bastano le braccia dei volontari. Specialmente se la percorribilità diventa precaria a causa della caduta di alberi o delle frane. Ecco che Club alpino e Guide alpine hanno messo nero su bianco lo stato dell'arte dopo l'inverno 2013-14: per l'agibilità completa servono più fondi. E la Regione del Veneto apre la borsa, con 100mila euro destinati specificatamente alle montagne bellunesi. Convincenti sono stati, nella sede della giunta veneta, gli interventi dei consiglieri regionali Sergio Reolon e Matteo Toscani, nonchè di Lio De Nes, presidente delle Guide alpine. Per il Cai c'erano Alessandro Farinazzo del direttivo regionale, Aldo Menegus, presidente della Commissione veneta sentieri e Bruno Zannantonio, comeliano portavoce del Cai veneto.



L’incontro avvenuto a Palazzo Balbi ha dato frutti, grazie alla disponibilità dell'assessore al turismo, economia e sviluppo montano Marino Finozzi. «Il contributo ordinario già in bilancio per il 2014 rimane di 170mila euro che seguirà il solito iter attraverso le Comunità montane sulle domande già presentate da Sezioni CAI e Guide alpine» spiega Zannantonio. Ma è stato garantito un ulteriore contributo di 100euro. «Sono 100mila euro, destinati in modo esclusivo ai danni subiti dai sentieri dell'area dolomitica, che verranno reperiti dai fondi disponibili per il Progetto di eccellenza Unesco». Ma c’è anche la possibilità di andare a caccia di fondi europei. «In autunno si prevedono finanziamenti europei per infrastrutture turistiche in aree montane. Starà alle sezioni Cai e al coordinamento della Commissione Veneta Sentieri capire e verificarne la possibilità» aggiunge Bruno Zannantonio, portavoce del Cai veneto. «Intanto il presidente Aldo Mengus ha preso buona nota di tutto e sarà suo compito proporre le attività necessarie per far arrivare al territorio i contributi previsti e concordati in Regione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci