Pedemontana, sulla superstrada
sfrecciano solo le critiche

Giovedì 4 Febbraio 2016 di Laura Bon
Pedemontana, sulla superstrada sfrecciano solo le critiche
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MONTEBELLUNA - La Corte dei Conti fa le pulci alla Pedemontana, ma non preoccupa Silvano Vernizzi. L’organo di controllo in materia di contabilità pubblica ha pubblicato le conclusioni dell'inchiesta, durata parecchi mesi, su vari aspetti economici e progettuali relativi alla Pedemontana veneta. Conclusioni che ricalcano le accuse della Procura generale già annunciate e discusse in un’udienza il 21 dicembre scorso. Esulta il fronte del no, in particolare Andrea Zanoni, consigliere regionale Pd, che sottolinea come vengano confermate tutte le perplessità sollevate dagli oppositori all'opera. Nel mirino, in particolare, conflitti d’interesse, concentrazioni di poteri, mancanza di trasparenza, problemi di finanziamento, project financing pagato dal pubblico e non dal privato, carenze nei controlli.
«Ora - commenta il consigliere - i destinatari avranno 30 giorni di tempo, nel caso decidano di non ottemperare ai rilievi della Corte stessa, oppure 180 giorni nel caso in cui decidano di provvedere a risolvere le criticità». Ma, dagli uffici di Veneto strade e in particolare del commissario Silvano Vernizzi non sembra trapelare alcuna preoccupazione per le conseguenze di tale relazione. Anzi, la valutazione complessiva è ben diversa. Fuori dell’ufficialità (il commissario parlerà domani in una conferenza stampa) si esprime addirittura sodisfazione. Questa sarebbe motivata dal fatto che, nella pur articolata documentazione, non verrebbero sollevate questioni di danno erariale. Per quanto riguarda invece le problematiche emerse sulle molteplici varianti al progetto e l'aumento dei costi, queste troverebbero una spiegazione nella volontà di ottemperare alle richieste dei Comuni. La nomina della direzione lavori da parte del concessionario (altro aspetto contestato) sarebbe, inoltre, prevista dalla legge. In sostanza, quel documento, secondo fonti regionali, non conterrebbe nulla di talmente grave da bloccare l'opera.
Il fronte anti-Pedemontana replica che «nonostante le assicurazioni, il perfezionamento dei finanziamenti di parte privata non si è ancora realizzato, con la conseguenza che l'avanzamento dei lavori, finora, è stato reso possibile soprattutto attraverso il contributo pubblico, in contraddizione con le finalità del ricorso al partenariato pubblico-privato».
Un altro passaggio chiave è quello che riguarda i collaudi: «il pagamento dei collaudatori a carico del concessionario è contrario al principio del buon andamento amministrativo, dal momento che la loro posizione non tollera condizionamenti», conclude la Corte dei Conti. «Porterò la questione in Consiglio regionale - dice Zanoni - chiedendo la calendarizzazione del verdetto della Corte in Quarta Commissione affinché si possa capire cosa sta accadendo a quest'opera e tutti i rischi, molti, che la Regione, i Comuni, gli espropriati e i contribuenti veneti corrono».
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