Pedaggi beffa, il ministero promette
di rimediare

Giovedì 27 Febbraio 2014 di Maurizio Bait
Pedaggi beffa, il ministero promette di rimediare
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TRIESTE - Il ministero delle Infrastrutture promette di rimediare alla beffa ai danni dei pendolari autostradali del Nordest. A Roma, infatti, hanno scoperto ieri mattina, leggendo il Gazzettino, che nei chilometri delle tratte da "scontare" vanno inclusi anche i pedaggi virtuali (tratti gestiti dalla stessa società oltre il casello di esazione).

Siccome il ministero stesso ha fissato il tetto di 50 km perché gli sconti siano fruibili, molti veri pendolari scoprono di non aver diritto a riduzioni.

Esempio classico in Friuli Venezia Giulia: da Udine Sud a Trieste Lisert. Nelle medesime ore in cui ieri nella capitale le concessionarie autostradali d’Italia sottoscrivevano la convenzione col Governo che introduce gli sconti-pendolari dal primo febbraio scorso, a Trieste e Palmanova i telefoni di Autovie venete bollivano di chiamate.

Affollamenti inusuali anche ai Centro assistenza clienti della società concessionaria. Tuttavia quasi tutti gli utenti chiedevano informazioni, mentre soltanto 25 "valorosi" hanno manifestato il risoluto intento di registrarsi subito sul sito telepass.it (link anche su autovie.it) per dotarsi del necessario dispositivo e conseguire lo sconto, che va da un minimo del 10% (da almeno 10 viaggi di andata e ritorno sulla medesima tratta a un massimo di 20). Il fenomeno dimostra l’incertezza e spesso la diffidenza dei pendolari ad accedere al beneficio.

Le cose, insomma, non si vedono chiare come dovrebbero. Molti hanno ben presente la distanza effettiva fra un casello e l’altro del loro usuale tragitto, ma sul sito di Telepass hanno scoperto che l’itinerario risultava arcanamente "allungato". Colpa proprio dei tratti sottoposti a pedaggi virtuali. Per tentare di aiutare l’utenza, in ogni modo, ieri Autovie venete ha diffuso una tabellina (che qui pubblichiamo) contenente tutte le tratte della propria rete soggette a sconto. Chi non vi ritrova il proprio abituale tragitto, deve considerarsi fuori gioco. Almeno per il momento.

Difatti la beffa scoperta dal Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle e da noi riferita potrebbe non avere le gambe lunghe, come si diceva. Si sta cercando, almeno, di "arrotondare" le distanze chilometriche che eccedono di poco o pochissimo il limite dei 50 chilometri, che per inciso nel caso della tratta Udine-Trieste è di un solo chilometro.

Previsioni puntuali risultano impossibili, ma i tecnici autostradali rimangono convinti che l’impatto finanziario di tali sconti non inciderà sugli equilibri di bilancio. Ciò dimostra indirettamente che l’operazione non dovrebbe sortire straordinari impatti sociali. Altro paio di maniche per il mancato aumento pieno dei pedaggi stabilito dal Governo dal primo gennaio: in questo caso Autovie ha subito un’alterazione di quanto scritto a contratto con lo Stato (oltre 5 punti percentuali in meno del piano finanziario per la terza corsia A4), che abbassando la base di calcolo si ripercuoterà anche sugli aumenti effettivi degli anni a venire.

Due le contropartite sul tavolo: una si sta già manifestando ed è l’incoraggiante ripresa del traffico. L’altra è una vigorosa proroga della concessione per rendere bancabile il finanziamento dei lavori. E questo è un sì che deve venire proprio dal Governo.

Ultimo aggiornamento: 12:28

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