In Veneto 130 siti inquinati ma privi di responsabili. Nuovi criteri per le bonifiche

Martedì 9 Maggio 2023
In Veneto 130 siti inquinati ma privi di responsabili. Nuovi criteri per le bonifiche

VENEZIA - In Veneto, mappati nel nuovo Piano Rifiuti della Regione, ci sono circa 130 "siti orfani" e cioè siti inquinati e senza "padrone" - nel senso che non si conoscono i responsabili della contaminazione - ma che comunque vanno bonificati. Fino a ieri i criteri per decidere su quale sito intervenire prioritariamente erano tutto tranne che scientifici, tanto che spesso e volentieri "vinceva" chi aveva il sindaco o il comitato locale più agguerrito.
Ma ora si cambia: per la prima volta a livello nazionale, in Veneto è stato approntato un sistema che, grazie a una serie di parametri, dà la possibilità di definire gli ordini degli interventi.

L'elenco con le priorità sarà pronto per la fine dell'anno. Ieri, intanto, l'assessore regionale all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin, e la docente dell'Università di Padova Chiara D'Alpaos che ha predisposto il piano, hanno annunciato il cambio di rotta. «La collaborazione con l'Università patavina - ha detto Bottacin - ha portato alla pesatura di 14 criteri scientifici, secondo una scala gerarchica che tiene conto di una valutazione del rischio ambientale presente nel sito, per sapere quale intervento deve essere finanziato per primo».


I DATI
È stato un processo «lungo e articolato», ha detto la professoressa D'Alpaos, un percorso che ha visto il coinvolgimento di Arpav, Comuni, Province. Una volta pronta la piattaforma, saranno i Comuni a inserire i dati dei propri siti da bonificare e, automaticamente, si conoscerà la graduatoria. Non trattandosi di un fenomeno statico, perché i siti inquinati, come ad esempio le discariche, possono sorgere in qualsiasi momento, la graduatoria potrà facilmente cambiare, ma darà comunque una precisa e scientifica indicazione degli interventi da eseguire. «Con questo nuovo sistema - ha detto l'assessore Bottacin - a "vincere" non saranno più i sindaci che ci tireranno per la giacchetta né chi ha il comitato che urla di più». Non solo: il nuovo approccio, secondo l'assessore, è esportabile anche in altri settori, a partire dagli interventi per la difesa del suolo. «È un passaggio epocale, il Veneto è leader in Italia».


L'ATTESA
Chi si aspettava l'elenco delle priorità è rimasto però deluso: definito il modello, c'è da predisporre una apposita piattaforma su cui andranno caricati i dati. Con l'"anagrafe" al momento congelata sul sito di Arpav, l'elenco dei "siti orfani" resta dunque quello dell'allegato 1 del Piano rifiuti approvato la scorsa estate, elenco non precisissimo perché nel frattempo qualcosa è stato sistemato. Il punto critico resta quello delle risorse: la competenza sarebbe in capo ai Comuni, ma la maggior parte delle amministrazioni locali non ce la fa con i propri fondi a far fronte a bonifiche complesse e costose e così chiede aiuto alla Regione. «Quando sono arrivato la Regione stanziava 10 milioni per le bonifiche dei "siti orfani", ora siamo a 30», ha detto Bottacin. Ci sono anche altri 30 milioni a valere sul Pnrr dal ministero dell'Ambiente. Ma solo con i prossimi, nuovi bandi, si utilizzeranno i nuovi criteri per individuare le priorità e con quelli si potranno utilizzare i nuovi fondi. «Se avessimo stanziamenti annuali di 30 milioni, in quattro anni riusciremmo a effettuare tutte le bonifiche».
Altra novità: oggi l'elenco dei "siti orfani" è a livello provinciale, con la nuova piattaforma sarà regionale.

Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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