VENEZIA - In Veneto, mappati nel nuovo Piano Rifiuti della Regione, ci sono circa 130 "siti orfani" e cioè siti inquinati e senza "padrone" - nel senso che non si conoscono i responsabili della contaminazione - ma che comunque vanno bonificati. Fino a ieri i criteri per decidere su quale sito intervenire prioritariamente erano tutto tranne che scientifici, tanto che spesso e volentieri "vinceva" chi aveva il sindaco o il comitato locale più agguerrito.
Ma ora si cambia: per la prima volta a livello nazionale, in Veneto è stato approntato un sistema che, grazie a una serie di parametri, dà la possibilità di definire gli ordini degli interventi.
I DATI
È stato un processo «lungo e articolato», ha detto la professoressa D'Alpaos, un percorso che ha visto il coinvolgimento di Arpav, Comuni, Province. Una volta pronta la piattaforma, saranno i Comuni a inserire i dati dei propri siti da bonificare e, automaticamente, si conoscerà la graduatoria. Non trattandosi di un fenomeno statico, perché i siti inquinati, come ad esempio le discariche, possono sorgere in qualsiasi momento, la graduatoria potrà facilmente cambiare, ma darà comunque una precisa e scientifica indicazione degli interventi da eseguire. «Con questo nuovo sistema - ha detto l'assessore Bottacin - a "vincere" non saranno più i sindaci che ci tireranno per la giacchetta né chi ha il comitato che urla di più». Non solo: il nuovo approccio, secondo l'assessore, è esportabile anche in altri settori, a partire dagli interventi per la difesa del suolo. «È un passaggio epocale, il Veneto è leader in Italia».
L'ATTESA
Chi si aspettava l'elenco delle priorità è rimasto però deluso: definito il modello, c'è da predisporre una apposita piattaforma su cui andranno caricati i dati. Con l'"anagrafe" al momento congelata sul sito di Arpav, l'elenco dei "siti orfani" resta dunque quello dell'allegato 1 del Piano rifiuti approvato la scorsa estate, elenco non precisissimo perché nel frattempo qualcosa è stato sistemato. Il punto critico resta quello delle risorse: la competenza sarebbe in capo ai Comuni, ma la maggior parte delle amministrazioni locali non ce la fa con i propri fondi a far fronte a bonifiche complesse e costose e così chiede aiuto alla Regione. «Quando sono arrivato la Regione stanziava 10 milioni per le bonifiche dei "siti orfani", ora siamo a 30», ha detto Bottacin. Ci sono anche altri 30 milioni a valere sul Pnrr dal ministero dell'Ambiente. Ma solo con i prossimi, nuovi bandi, si utilizzeranno i nuovi criteri per individuare le priorità e con quelli si potranno utilizzare i nuovi fondi. «Se avessimo stanziamenti annuali di 30 milioni, in quattro anni riusciremmo a effettuare tutte le bonifiche».
Altra novità: oggi l'elenco dei "siti orfani" è a livello provinciale, con la nuova piattaforma sarà regionale.