Luca Zaia: «Dico no all'Irpef, non risolve i problemi e non tutti la vogliono»

Mercoledì 14 Dicembre 2022 di Angela Pederiva
Il presidente Luca Zaia
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VENEZIA - Ma alla fine l'opposizione, che per l'intera maratona ha presentato oltre 600 emendamenti, cosa potrà ottenere? «Qualcosina», sorride Luca Zaia uscendo dal Consiglio regionale dopo aver parlato a braccio per un'ora e venti, senza cravatta e con l'emicrania, nella sua annuale visita a Ferro Fini. Alla faccia del clima festoso, fra l'abete e il presepe, Babbo Natale non passerà a Palazzo per regalare fondi al sociale grazie all'addizionale Irpef sui più abbienti: «Purtroppo non basta tassare i quattro ricchi del Veneto per risolvere i problemi.

Dopodiché, per carità, ci possiamo confrontare all'infinito su questo tema. Però questa è la scelta che noi oggi facciamo», tira dritto il presidente della Regione.

IL BILANCIO
Avanti dunque con la maratona di bilancio. I numeri messi in fila dall'assessore Francesco Calzavara, e portati in aula dal relatore leghista Luciano Sandonà, disegnano una manovra da 17,306 miliardi di euro, di cui 9,754 dedicati alla sanità. La controrelatrice dem Vanessa Camani punge Zaia: «Il tema non è non mettere le mani nelle tasche dei veneti. La nostra funzione è mettercele, per contrastare le diseguaglianze e favorire la coesione sociale». Il governatore la prende larga: «Sento dire che il Veneto, siccome non applica tasse, non ha visione, mentre basta andare in Lombardia o in Emilia Romagna e va tutto bene: lì ogni recinto ci sono le margherite e l'erbetta fresca, invece da noi c'è il deserto... Peccato che siamo primi in Italia per la spesa per il personale e l'acquisto di beni e servizi: 96 euro pro capite, contro i 338 della Campania. Così come siamo i primi per i Lea, per i tempi di pagamento, per il risultato economico della sanità, per l'utilizzo dei fondi Ue, per l'indice della qualità amministrativa».

L'ADDIZIONALE
Ma al di là dei primati, che ne sarà della proposta di introdurre l'addizionale regionale? Zaia arriva al punto: «Non ho tolto io l'Irpef. E le Regioni che attualmente ce l'hanno, se la sono trovata, quindi non ho visto atti di eroismo. Abbiamo comunque fatto una valutazione insieme agli stakeholder (ai portatori di interesse sul territorio, ndr.): una parte la sosteneva per dedicarla al sociale, un'altra parte la condivideva ma senza dimenticare anche le attività produttive in difficoltà, un'altra parte ancora non la voleva. Nel frattempo vi ho ascoltati, quando dicevate che l'operazione poteva cubare 60 milioni. Ho fatto due calcoli: cosa potremmo fare con 60 milioni? Praticamente niente. Solo per garantire 5 euro di retta in più al giorno per le Rsa, ci vorrebbero 100-120 milioni. Voi dite: non basta, ma aiuterebbe un po'. Certo, però non possiamo neanche vendere questa addizionale, tarata sui redditi più alti, come la soluzione di tutti i mali. Quindi oggi noi presentiamo un bilancio che è senza questa imposta. Sarà una colpa, una mancanza di visione, essere senza Irpef? Noi pensiamo che non sia così».

I NODI
Zaia tocca i nodi evidenziati dall'opposizione durante il dibattito sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale, il provvedimento più politico della sessione contabile. Per esempio gli ospedali, con la cronica carenza di medici: «Solo quest'anno abbiamo assunto 5.220 persone, a fronte di 5.008 cessazioni, per cui c'è un delta positivo di 212. Ma bisognerebbe cambiare la normativa nazionale e permettere ai professionisti di rimanere a lavorare nel pubblico anche dopo i 70 anni». Poi la pista da bob («Non paghiamo noi 85 milioni»), il centro per l'asma di Misurina («Mi autodenuncio e mi autocondanno, perché è una struttura privata: ho fatto di tutto per mandargli pazienti, ma non bastano alla diocesi di Parma per tenere aperto»), le trivelle («Abbiamo ottenuto che al tavolo tecnico nazionale ci siano anche le Università venete»). Sui conti della Pedemontana il governatore si scontra con il dem Andrea Zanoni, che lo accusa di «omissioni a partire dal buco di 55 milioni», mentre sull'autonomia ottiene l'incoraggiamento della forzista Elisa Venturini («L'obiettivo è di primaria importanza»). Manca poco alle feste: ci sarà almeno la sorpresa Intel nel Veronese? «Non è fatta, ma ci sono tutti i presupposti».

 

Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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