VENEZIA - Sulle "U" non ci sono problemi: in linea di massima le prestazioni urgenti vengono erogate entro le previste 24 ore, Sulle "B" - la cosiddetta "breve attesa", cioè visite ed esami entro 10 giorni dalla prenotazione - le Ulss venete stanno cercando di allinearsi.
MONITORAGGIO
All'ordine del giorno, più che i conti in rosso delle aziende ormai sistemati tanto da aver passato il vaglio del ministero dell'Economia e delle Finanze, un unico argomento: le liste d'attesa. «Il direttore Annicchiarico - ha riferito l'assessore Lanzarin - ha costituito un gruppo di lavoro per affrontare il problema delle liste d'attesa. Si sta monitorando la situazione, posto che la carenza di personale e l'aumento delle richieste non contribuiscono a ridurre i tempi per erogare le prestazioni». In attesa c'è anche ViviVeneto, la nuova App che nelle intenzioni del governatore Luca Zaia doveva permettere ai pazienti di prenotarsi visite ed esami confrontando le diverse opzioni non solo nella propria Ulss, ma anche nelle altre province. «Prima di renderla operativa - ha detto l'assessore - dobbiamo smaltire le liste d'attesa». Ma come?
Una delle ipotesi di intervento è di agire alla fonte, cioè su chi ha il ricettario in mano: in una parola, i medici prescrittori. Chiaro che medici di base e specialisti rivendicano la propria professionalità e quindi la decisione di sottoporre i pazienti a specifici esami, ma da parte delle Ulss si vorrebbero una maggiore "appropriatezza ed evidenza" nelle prescrizioni. Tema, ovviamente, delicatissimo. In Regione, intanto, continua il monitoraggio.
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