Lega, Salvini “lima” Bossi
«Andare oltre la Padania»

Domenica 21 Giugno 2015 di Paolo Francesconi
Il leader della Lega, Matteo Salvini con il padre della patria padana, Umberto Bossi
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VENEZIA - La Lega Nord diventa una confederazione di Leghe regionali (che nel vocabolario padano diventano "nazionali") autonome sul piano giuridico, finanziario, fiscale, organizzativo. Congressi regionali entro 180 giorni (quello veneto si terrà in autunno, solo Friuli e Trentino "esentati" perchè freschi di rinnovo).

Umberto Bossi confermato presidente a vita ma senza più la facoltà di reintegrare i leghisti con 20 anni di militanza che venissero espulsi e che finora potevano fare appello a lui per rientrare (manterrà il potere di riammissione solo rispetto ai leghisti fondatori).



Sono le principali decisioni assunte ieri dal Congresso straordinario del Carroccio riunito a Milano che ha approvato il nuovo Statuto federale.

Alla vigilia del raduno di Pontida, la festa della Lega dura e pura che oggi celebra la 26. edizione, si apre dunque un nuovo caso Bossi.

Il leader storico infatti ha accusato il colpo del ridimensionamento e ha attaccato Matteo Salvini: «Sì, mi sento ridimensionato ma non ne faccio una questione personale. Che senso ha farmi presidente se sono privo di poteri? Forse hanno paura di me. Ci sono militanti che hanno costruito la Lega e sono stati messi fuori da Tosi e Maroni e non potranno più rientrare. Questo è il problema».



Ma il padre fondatore spara anche sulla svolta politica impressa dal segretario: «Per adesso Salvini non mi piace. Sono venuto qui proprio per vedere che tipo di partito esce ma se va avanti col partito nazionale rimane da solo a farlo. La Lega - ha aggiunto - non può essere nazionale, finché ci sono io è nazional-padana perché il Nord è sempre contro quel che è italiano, contro il centralismo e il fascismo italiani».



Al Senatur non piace dunque nè l’apertura al Sud («i voti non glieli danno, quelli vogliono i soldi») e neanche il simbolo del nuovo corso, la ruspa: «Non funziona, i simboli buoni sono quelli che agganciano il passato, la Lega è nata per sconfiggere il Barbarossa, che si chiama Italia».





Salvini però fa pesare il recente successo elettorale alle Regionali e sottolinea che la sua strategia paga più di quella del fondatore: «Ho imparato tutto e devo tutto a chi mi ha preceduto - ha replicato - Se c'è qualcosa di diverso rispetto al passato sono i voti e i voti contano in politica. L’anno scorso eravamo al 6%, quest’anno al 16% il prossimo saremo al 26%».



Dunque avanti con il nuovo progetto politico, che prevede il superamento delle tradizioni celtiche, «perchè dobbiamo guardare al di là della Padania, è nostro dovere aprirci al mondo». Tanto che a Roma, se ci saranno le Comunali «ci presenteremo con un nostro candidato e prenderemo una barca di voti».



Oggi, dal pratone di Pontida, Salvini, che avrà accanto un’enorme ruspa, simbolo della campagna contro i campi-rom (le magliette con il caterpillar vendute a 10 l’euro stanno andando a ruba), lancerà la nuova Lega: termina oggi la fase iniziale tutta a destra (vedi connubio con Casa Pound) e inizia una stagione non di centro ma trasversale, con una Lega non solo di opposizione ma anche di governo, che non abbandona l’etichetta delle identità (territorio e famiglia su tutto), parla molto di lavoro e non solo di immigrati, resta contraria all’euro, e sulla vicenda greca si schiera con Tsipras e il popolo greco contro Bruxelles («l’Europa o cambia velocemente o salta»).

Tutto lo stato maggiore è con lui, Pontida 2015 sancirà la leadership del Salvini segretario in corsa per assumere la guida dell’opposizione di centrodestra, l’alternativa a Renzi (martedì incontrerà Silvio Berlusconi). Gli organizzatori contano in un’affluenza record, superiore ai 50.000 dello scorso anno, quando i protagonisti furono i 24 secessionisti veneti arrestati con l’accusa di associazione con finalità terroristica e di eversione dell’ordine democratico.



Oggi, con la voglia di festeggiare il successo di Luca Zaia e del Carroccio orfano di Flavio Tosi, dal Veneto si muoveranno carovane di pullman e auto. Il governatore parlerà dal palco con alle spalle la parata degli eletti in Consiglio regionale (probabilmente anche gli esclusi dalla Corte d’Appello). Zitti non staranno.
Ultimo aggiornamento: 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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