Le telefonate di Ercolino per evitare
lo stop alla superstrada Orte-Mestre

Giovedì 19 Marzo 2015
Le telefonate di Ercolino per evitare lo stop alla superstrada Orte-Mestre
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Un emendamento sulla grande opera Civitavecchia-Orte-Mestre nel gennaio 2014 non passa alla Camera e l'ingegner Ercole Incalza chiama il parlamentare europeo Vito Bonsignore perché interceda sui deputati dell'Ncd per sbloccare l'iter con un ricorso. Emerge dall'inchiesta sulle tangenti sulle grandi opere di procura e Ros di Firenze. Il 28 gennaio 2014 vengono rilevate alcune conversazioni fra Incalza e Bonsignore in merito all'esistenza di problemi dovuti alla non ammissibilità dell'emendamento, vitale per lo sviluppo dell'appalto per i lavori della Orte-Mestre. Incalza informa Bonsignore che ha provveduto a presentare un immediato ricorso tramite i parlamentari Pagano, Minardo e Bernardo di Ncd. «Nel pomeriggio non hanno reso ammissibile l'emendamento che abbiamo fatto per la Orte-Mestre... e abbiamo fatto ricorso.. l'hanno fatto tre onorevoli.. Pagano, Minardo e Bernardo mi segui?», dice al telefono Incalza a Bonsignore in una conversazione intercettata dal Ros. «Adesso più tardi c'è la votazione per il ricorso fatto..non hai modo..? noi abbiamo fatto un emendamento, ti ricordi? .. nel Cipe E abbiamo richiesto di fare una norma (...) ? e l'emendamento... è l'emendamento 1382 all'Atto Camera 1820... è stato reso inammissibile... e abbiamo fatto fare ricorso all'inammissibilità da, come tu sai, tre parlamentari che sono Pagano, Minardo e Bernardo... ne conosci qualcuno di questi tre?». Bonsignore risponde che «conosce sia Pagano che Bernardo... e come no?! ... Pagano è uno dei nostri.. anche Bernardo ...(..) ? ma Pagano è un senatore...». Incalza insiste e chiede a Bonsignore di «intervenire»: «eh ... Bernardo e Minardo è pure alla Camera penso no? ....glielo puoi dire?... sono tutti e tre di Ndc (Ncd, ndr). Puoi intervenire?.. no? ... no però.. si vota tra un'ora.. un'ora e mezza.. sto chiamando Lupi.. tutti sto chiamando...». Vito Bonsignore, secondo il Ros, assicura il suo interessamento dicendo come Vignali, relatore, sia «un altro dei nostri» su cui poter contare: «Sì lo seguo... ma è la presidenza della Camera che lo...? chi è il relatore? ah Vignali e come no?! È un altro dei nostri ma dov'è in aula già? ... vado io alla Camera adesso». Poi Bonsignore aggiorna Incalza sul fatto che si è già sentito con Vignali: «1920, ma ho già parlato con... e con Vignali... adesso ho capito che cos'è... adesso vedo di parlarne con Capezzone ed Epifani». Il giorno dopo, 29 gennaio 2014, Incalza riferisce ad Antonio Bargone, presidente del cda della società Ilia Or-Me, che il ricorso contro la non ammissione dell'emendamento è stato «bocciato». «Hai saputo niente? L'hanno bocciato pure dopo. Adesso stiamo provando con Vignali non si è mosso nessuno per ora, solo noi... può riproporlo in aula... non so che cazzo può fare». Incalza si lamenta con Bargone di Bonsignore, che - osservano gli inquirenti fiorentini - non ha evidentemente provveduto a sostenere il ricorso. In un'altra telefonata Incalza dice a Bonsignore che il ricorso è stato bocciato: «Ti cercavo... l'hanno ribocciata eh... Noi ci siamo mossi. Vignali... tu non ci hai parlato con... né con Pagani!». Bonsignore lo assicura di aver «parlato» con Vignali «... sono stato ieri sera - dice a Incalza - Mi ha detto guarda: 'Gli uffici sono irremovibili sono spaventati dalla Presidenza della Repubblica per queste cose qui... hanno un orientamento molto rigido'». Bonsignore ritiene di dover cercare un altro «veicolo» normativo ma racconta anche che i parlamentari direttamente interessati per seguire la questione sono stati rimproverati per non aver sostenuto Vignali.
Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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