L'ultima sfida del friulano: «La lingua degli enti locali» Il modello Tolmezzo

La proposta "modello Tolmezzo": «Diventi la lingua degli enti locali»

Domenica 14 Novembre 2021 di Marco Agrusti
Foto di Elio Meroi
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UDINE - Per ora è una proposta, condita però da una promessa: portare l'istanza sui banchi del Consiglio regionale. E poi a Roma, dove una norma già utilizzata dalla Valle d'Aosta permetterebbe di dare il via alla rivoluzione linguistica nella pubblica amministrazione, facendo uscire il friulano dal rango di dialetto, elevato a lingua solo sulla carta, a idioma ufficiale degli enti locali.
Il pacchetto confezionato durante il convegno "Il furlan e altris lenghis minoritariis te aministrazion publiche", organizzato dall'Assemblea di Comunità Linguistica Friulana, è bello ricco: una prova di conoscenza del friulano per il personale dello Stato, come i carabinieri che prestano servizio in Friuli. Concorsi pubblici con una parte del punteggio attribuito sulla base della conoscenza del friulano, un albo regionale dei segretari. E ancora: per la scuola il modello ladino, con il friulano lingua veicolare. Insomma, un bilinguismo vero e proprio, che non si limiti al folklore o ai cartelli stradali.

L'ITER
L'ultima frontiera dello spirito autonomista del Friuli Venezia Giulia o una velleità che resterà nell'ambito di un convegno? Secondo Markus Maurmair, presidente dell'Assemblea e sindaco del comune di Valvasone Arzene (provincia di Pordenone), siamo di fronte senza dubbio alla prima delle due ipotesi: «Adesso starà alle forze politiche regionali trasformare in una proposta organica le istanze emerse durante l'assemblea e tradurre in un provvedimento il sentimento dei friulani. Sarebbe sufficiente emulare quanto fatto in Valle d'Aosta per la comunità che parla francese: la legge quadro è la stessa, basta sfruttarla. Ne ho parlato con il presidente del consiglio regionale del Fvg, Piero Mauro Zanin, ed è sembrato concretamente interessato. Porteremo la questione in Regione».

I DETTAGLI
«In Friuli ci sono esperienze interessanti, come quelle del corpo di polizia locale di Tolmezzo (Udine) che risponde in friulano al telefono, ma serve una pianificazione di queste iniziative per renderle organiche. Ad esempio ARLeF (l'Agenzia regionale per la lingua friulana, ndr) ha appena emesso un bando per la cartellonistica e i Comuni aderenti sono circa 130 e coincidono con quelli aderenti all'Assemblea», ha detto durante i lavori il presidente dell'Agenzia per la lingua friulana, Eros Cisilino. Era presente anche Luciano Caveri, già europarlamentare e sottosegretario con delega alle Minoranze linguistiche, che ha spronato gli amministratori friulani a creare, come in Valle d'Aosta, un albo regionale dei segretari comunali. Il Fvg ha già varato il Piano regionale per il friulano che prevede interventi per 5 milioni all'anno per i prossimi cinque anni, andando oltre la fine di questa legislatura. I tre progetti obiettivo del Piano di politica linguistica per il friulano per la pubblica amministrazione riguardano: le segnaletiche stradali e per gli uffici, la formazione del personale per la conoscenza della lingua e dei diritti linguistici e i servizi per i siti internet ed altre tecnologie. L'intervento finale è stato quello del presidente del Consiglio regionale Zanin, che ha richiamato l'importanza della tutela delle minoranze linguistiche anche da un punto di vista della promozione del territorio e dello sviluppo intellettivo. «Per i friulani ha detto Zanin potrebbe andare bene un modello come quello della scuola ladina, che prevede almeno alle elementari di usare in alternanza italiano e ladino come lingua veicolare di insegnamento». Una prima apertura.
 

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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