Fdi sfida di nuovo la Lega: «Una mozione per abolire totalmente il green pass»

Venerdì 8 Aprile 2022 di Angela Pederiva
Fdi sfida di nuovo la Lega: «Una mozione per abolire totalmente il green pass»
5

VENEZIA - Dopo l'inno di Mameli, i vaccini ai bambini e i movimenti neofascisti, ecco il Green pass.

Sui già scoppiettanti rapporti tra Fratelli d'Italia e Lega in Consiglio regionale Veneto, rischia di abbattersi un altro fulmine: una mozione con cui i meloniani intendono chiedere che la giunta Zaia si attivi nei confronti dell'esecutivo Draghi, per far abolire completamente l'utilizzo del certificato verde. Ad annunciarlo è il capogruppo Raffaele Speranzon: «Siamo e saremo leali verso i nostri alleati in Veneto, ma non possiamo rinunciare ad esercitare il nostro ruolo politico, che a livello nazionale ci vede all'opposizione di un Governo che si protrae di emergenza in emergenza, frustrando le legittime aspettative degli elettori che nel 2018 hanno fatto una scelta di campo».


LE SCINTILLE

Sono dunque previste nuove scintille, fra i banchi della maggioranza a Palazzo Ferro Fini? Speranzon dice di no: «Dobbiamo solo fare una valutazione sul calendario, perché ad aprile c'è spazio per una sola seduta consiliare e una discussione a maggio potrebbe essere tardiva. Ma politicamente noi siamo contrari a uno strumento che ora è come un ombrello aperto con il sole. Avendo letto in questi mesi frequenti dichiarazioni di autorevoli esponenti della Lega, contrari all'utilizzo del Green pass, mi aspetto un comportamento conseguente al momento dell'eventuale voto. Dopodiché se dovessero emergere posizioni diverse, ne prenderemmo atto, ma non per questo ci sentiremmo in dovere di fare marcia indietro, perché noi stiamo dalla parte dei cittadini». È difficile però immaginare che gli zaian-leghisti possano platealmente sconfessare una misura promossa dal Governo che sostengono, tanto più dopo che nei mesi scorsi il loro capogruppo Alberto Villanova ha pubblicamente stigmatizzato le affermazioni no-pass e no-vax di qualche parlamentare del proprio partito.


I TEMI

Proprio sulle vaccinazioni, ad ogni modo, Fdi rivendica la propria coerenza rispetto al comportamento degli alleati. «La mozione contro le discriminazioni a scuola tra bambini vaccinati e non ribadisce Speranzon era stata pensata sulla base delle dichiarazioni rese dai ministri della Lega. Il nostro obiettivo era evitare che in futuro i bambini pagassero ancora per colpe non loro. Vedere che in Consiglio regionale la Lega si è smarcata, ci ha lasciati un po' così. Capiamo che ci sono sensibilità e tempi diversi, evidentemente tra febbraio e aprile è cambiato qualcosa, ma noi siamo una forza che tende a mantenere le proprie posizioni». Fra i temi di scontro, c'è poi il capitolo Marzio Favero, il leghista che ha criticato i meloniani prima per la presentazione del progetto di legge statale sull'inno di Mameli a scuola e poi per l'uscita dall'aula in occasione del voto sulla risoluzione per lo scioglimento dei movimenti neofascisti. Va all'attacco Speranzon: «Favero ha promosso un intergruppo (quello per la Federazione Europea, ndr.) con il dem Giacomo Possamai. Ma allora, quando il collega ci fa le sue lezioni, parla a nome della Lega, del Pd o dell'intergruppo? Ad ogni modo, sull'inno d'Italia lo invitiamo ad appoggiare la nostra proposta per fare sì che il 17 marzo, cioè un giorno all'anno e senza alcun obbligo, gli alunni possano intonare il canto degli italiani, che non è assolutamente un simbolo del fascismo. Abbandonando qualsiasi nostalgia secessionista e padana, sarebbe bello che l'aula all'unanimità approvasse un'iniziativa di patriottismo e integrazione, come ci insegnano gli americani di colori diversi che sentono l'orgoglio di appartenere agli Stati Uniti. Quanto alle formazioni neofasciste, non abbiamo mai avuto nessun problema a votare mozioni di condanna delle aggressioni e delle violenze: abbiamo anche espresso la massima solidarietà alla Cgil quando c'è stato quell'assalto vergognoso alla sede di Roma. Il punto è che questo tema viene agitato quando manca poco alle elezioni, per cercare una polemica che non esiste. La sinistra vuole sciogliere quei movimenti? Allora li sciolga, visto che governa. Invece non li scioglie. Perché?».


I LIVELLI

Da tutte queste frizioni, emerge un dato: più che sulle norme regionali, che sono la principale prerogativa dell'assemblea legislativa, Fdi e Lega litigano su progetti di legge statale e mozioni di argomento nazionale. «Ma i due livelli sono strettamente interconnessi», ribatte Speranzon, proiettando verso Roma l'ennesimo motivo di tensione: «Ci siamo rimasti male quando abbiamo proposto di eleggere un veneto liberale (Carlo Nordio, ndr.) come presidente della Repubblica e invece altri hanno preferito un siciliano...».

Ultimo aggiornamento: 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci