A Nordest big in campo: il Pd sceglie Bonaccini come capolista

Domenica 21 Aprile 2024 di Andrea Bulleri
A Nordest big in campo: Bonaccini con la segretaria Pd Schlein

 Settantasei nomi per diciotto seggi. Sedici, o forse 15, se come suggeriscono i sondaggi anche la lista degli Stati Uniti d’Europa e l’Alleanza Verdi-sinistra scavalleranno l’asticella minima per agguantare uno scranno a Bruxelles, il 4%. Sta stretta in questi numeri la ridda di nomi che fino a ieri notte si è limata al terzo piano del Nazareno. Obiettivo: chiudere le liste del Pd alle Europee entro le 10,30 di questa mattina, quando nel quartier generale dem suonerà il gong della direzione chiamata a ratificare le candidature per l’Europarlamento. 
Un tetris a cui fino all’ultimo hanno lavorato in tandem Elly Schlein e l’uomo-macchina della segretaria, il numero uno dell’organizzazione dem Igor Taruffi. Costretto a un certo punto, racconta qualcuno, a spegnere il cellulare per le troppe chiamate di aspiranti eurodeputati e loro sherpa attaccati al telefono per chiedere rassicurazioni («sono in lista, vero?»). 

IL PUZZLE
Un grosso pezzo del puzzle, in ogni caso, ieri è finalmente andato al suo posto. «Ho chiesto a Stefano Bonaccini di guidare la lista nel Nord-est», annuncia Schlein, «lo ringrazio per aver accettato». E il presidente dem, a lungo incerto se lasciare anzitempo la guida dell’Emilia Romagna (il suo mandato sarebbe scaduto a gennaio), motiva la decisione in un lungo videomessaggio: «È a Bruxelles che si dovranno prendere sempre più le decisioni importanti», spiega. «Non me ne vado dall’Emilia, oggi è un nuovo inizio». Un rompete le righe condito dalle polemiche del centrodestra: «Il governatore scappa, si dimetta subito», è l’appello di FdI e Lega in Regione. Qualche malumore, per la verità, si sarebbe registrato pure tra un paio dei dem più vicini al presidente, durante la videocall di Energia popolare convocata ieri pomeriggio per fare il punto sulle liste. La lamentela, arrivata tra gli altri da Silvia Costa e Sandra Zampa, sarebbe quella di non aver «inciso» a sufficienza sulla rotta del partito finora. E (forse) di non aver garantito abbastanza posizioni eleggibili ai membri della minoranza.

MORETTI IN CORSA
Accusa rispedita al mittente: dopo l’ingegnera ambientalista (e schleiniana) Annalisa Corrado, nel Nord-est verranno schierate per il bis le uscenti Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini, bonacciniane. 
L’altro nodo di cui si discute da mesi, la corsa in prima persona di Schlein, verrà sciolto oggi in direzione: salvo stravolgimenti dell’ultimo minuto, la segretaria sarà capolista al Centro. Seguita da Nicola Zingaretti, dall’uscente Camilla Laureti, dall’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio e (anche se bisognerà assicurare l’alternanza di genere) dai sindaci di Firenze e Pesaro Dario Nardella e Matteo Ricci. 
Ma la leader potrebbe svettare in testa alle candidature pure nelle Isole. Dove in lizza svetteranno i nomi di Antonio Nicita, Giuseppe Lupo e l'uscente Pietro Bartolo. Altrove Schlein ci sarà, ma posizionata in ordine alfabetico. E così nel Nord-ovest la lista sarà guidata dall’attivista Cecilia Strada. E poi: il capodelegazione a Bruxelles Brando Benifei, Irene Tinagli, ma pure Giorgio Gori, Gabriele Fiano e una “new entry”, l'ex-segretario della Spi-Cgil Ivan Pedretti. 

LA CERTEZZA
Al Sud la certezza è il tandem Lucia Annunziata-Antonio Decaro. Poi sarà sfida all’ultima preferenza. In lizza si contano la vicepresidente dell’Eurocamera Pina Picierno, il responsabile Informazione Sandro Ruotolo, il recordman di consensi Lello Topo. E, forse, la portavoce del movimento delle “sardine” Jasmine Cristallo. «Su 76 nomi – scherza qualcuno tra il faceto e il rassegnato – vale tutto, come sempre: nani, ballerine, e pure sardine». 
 

Ultimo aggiornamento: 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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