Covid, test rapidi antigenici gratis nelle farmacie venete: in 500 dicono di sì

Sabato 21 Novembre 2020
Covid, test rapidi antigenici gratis nelle farmacie venete: in 500 dicono di sì

Covid test nelle farmacie. Circa 500 farmacie aderenti a Federfarma Veneto hanno dato la propria disponibilità a eseguire i test antigenici rapidi per la ricerca del virus SARS-CoV-2 presso i propri locali o in strutture dedicate.

Si tratta degli stessi tamponi che stanno già eseguendo presso i propri ambulatori i medici di medicina generale.

Vaccino antinfluenzale, dai bambini agli anziani: a chi è consigliato. Ecco come e dove farlo

Covid test in farmacia

Il 12 novembre scorso l'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, in un incontro con i rappresentanti delle farmacie territoriali aveva chiesto di fornire all'amministrazione regionale il numero delle farmacie disposte ad intraprendere questa modalità diagnostica. «Calcolata in questa prima ricognizione la nostra disponibilità che si aggira attorno al 40% - spiega Andrea Bellon presidente di Federfarma Veneto - siamo ora in attesa che la Regione ci indichi il prosieguo dell'iter. Giudico la risposta positiva da parte delle farmacie venete come un atteggiamento di grande responsabilità e senso civico perché si tratta di un servizio impegnativo a favore dell'intera collettività.

Vaccino, Speranza: «Campagna senza precedenti da gennaio, priorità a soggetti fragili e anziani»

Test gratis

I tamponi rapidi potranno essere eseguiti in regime convenzionato, quindi a carico della Regione Veneto, e sarà la Regione stessa a indicarci con quali modalità le farmacie verranno coinvolte nell'attività di screening, ferme restando le fondamentali condizioni di sicurezza che dovranno essere garantite agli utenti e a tutti gli operatori sanitari, farmacisti titolari e collaboratori di farmacia - conclude - attraverso un protocollo d'intesa».

Covid, cos'è la nebbia cognitiva: cervello coinvolto quanto i polmoni, colpito un malato su 3

Il Covid-19 non colpisce soltanto i polmoni. Dopo aver contratto il contagio ed essere guarita, una persona su venti evidenzia conseguenze più o meno transitorie a danno del cervello. Si chiama nebbia cognitiva e provoca vuoti di memoria, spaesamento, incapacità di svolgere azioni elementari.

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 12:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci