Covid, in Veneto la ripresa dei contagi è la più alta d'Italia. Oggi quasi 5mila positivi

Venerdì 30 Settembre 2022 di Angela Pederiva
Covid, in Veneto la ripresa dei contagi è la più alta d'Italia. Oggi quasi 5mila positivi
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VENEZIA - È il Veneto la regione d'Italia in cui il Covid torna a crescere di più.

La periodica rilevazione della Fondazione Gimbe non lascia spazio ai dubbi: nell'ultima settimana qui i contagi sono aumentati del 50,9%, a fronte di una media nazionale del 34%. Un elemento di cui tenere conto, alla vigilia dello stop in tutta Italia all'obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto.


I SETTORI
Da domani i dispositivi non dovranno più essere utilizzati su autobus, corriere, treni e metropolitane. A giugno la prescrizione era stata prorogata fino al 30 settembre, dopodiché è stato deciso di non rinnovarla. È stato invece allungato almeno di un altro mese il dovere di indossare le mascherine per lavoratori, pazienti e visitatori delle strutture sanitarie e sociosanitarie, comprese le case di riposo, i centri di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice e i poli riabilitativi. Di fatto il settore sociosanitario resta così l'ultimo a prevedere l'uso delle protezioni, già decaduto invece a scuola dall'inizio dell'anno scolastico, con l'eccezione dei docenti e degli alunni fragili per problemi di salute. Quanto agli ambienti del lavoro privato, l'ultimo protocollo sottoscritto dalle parti sociali prevede che fino al 31 ottobre i dispositivi debbano essere impiegati nelle situazioni in cui non è possibile rispettare la distanza di sicurezza, con l'impegno delle associazioni datoriali e sindacali a incontrarsi prima della scadenza dell'accordo per fare il punto della situazione e decidere come proseguire.


IL MONITORAGGIO
Utili alle future valutazioni saranno i dati sulla circolazione del virus, tornata a salire così come la conta dei ricoveri ordinari, mentre calano i decessi e i pazienti in Terapia intensiva, secondo il monitoraggio condotto da Gimbe tra il 21 e il 27 settembre. «Dopo il modesto incremento registrato la scorsa settimana commenta il presidente Nino Cartabellotta assistiamo ad un balzo di nuovi casi settimanali (+34%) che da poco meno di 108mila arrivano a sfiorare quota 161mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 23 mila casi al giorno». La ripresa delle infezioni riguarda tutte le regioni, ma in maniera eterogenea, andando dal +5,9% della Sicilia appunto al +50,9% del Veneto, passando per il + 39,9% del Friuli Venezia Giulia. Variegata è anche la situazione nelle province ed è significativo che siano del Nordest tre delle quattro in cui l'incidenza supera i 500 casi per centomila abitanti: Belluno con 522, Trento con 531 e Vicenza con 589. Per contro va però detto che i tassi di occupazione ospedaliera a queste latitudini sono assolutamente sotto controllo: in Veneto 0,6% in Terapia intensiva e 4,8% in area non critica, in Friuli Venezia Giulia rispettivamente 2,9% e 9,5%. In entrambe le regioni circa un decimo della popolazione risulta non vaccinato e una quota analoga non ha ricevuto la terza dose, mentre la quarta iniezione ha coinvolto finora il 17,6% della popolazione veneta e il 15,5% di quella friulgiuliana.


LA RICHIESTA
Secondo il presidente Cartabellotta, è invece «urgente proteggere anziani e fragili con la quarta dose e usare responsabilmente le mascherine al chiuso nei luoghi affollati e/o poco aerati». Da questo punto di vista la Fondazione è ragionevolmente certa che «accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all'elevata percentuale di reinfezioni, l'imminente decadenza dell'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale». Di qui la richiesta al futuro Governo di centrodestra: «Servono raccomandazioni chiare per contrastare la pandemia».

Il bollettino di oggi 30 settembre

Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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