​Cariverona, Unicredit pesa: un
miliardo di minusvalenza in bilancio

Sabato 9 Luglio 2016 di Maurizio Crema
Cariverona, Unicredit pesa: un miliardo di minusvalenza in bilancio
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La Borsa e il governatore Vincenzo Visco promuovono il nuovo vertice di Unicredit, ma il primo azionista italiano Fondazione Cariverona (ha il 2,83% del gruppo di credito) fa i conti con perdite pesantissime: da inizio anno bruciati oltre un miliardo sugli altari della crisi dei mercati. Anche se ieri c’è stata una ripresa del titolo in Borsa (+ 8,73% a 1,906 euro) la partecipazione dell’ente scaligero in Unicredit da inizio anno (valutazione per azione 5,1 euro) è precipitata di oltre il 60%, in valore si passa dai 1,43 miliardi di fine 2015 ai meno 400 milioni di oggi.

Valori segnalati, ma bisogna sempre tenere conto che gli acquisti di Cariverona in Unicredit sono stati fatti negli anni e quindi il valore di carico è differente da quello che emerge in bilancio. E che nei mesi scorsi, con l’azione di Unicredit ancora ben sopra i valori attuali, Cariverona ha venduto più dello 0,5% della sua quota incassando una cifra di oltre 170 milioni, in cassa pronti per l’eventualmente ipotizzato aumento di capitale del gruppo bancario guidato da pochi giorni da Jean Pierre Mustier che dovrebbe arrivare entro fine anno. Mustier è un manager gradito al primo azionista italiano che in fase di incontri preparatori - gestiti in prima persona dall’ex presidente Paolo Biasi - aveva manifestato fin dall’inizio la necessità di una sostituzione di Federico Ghizzoni.

Il cambio della guardia al vertice con l’arrivo del francese Mustier come amministratore delegato ha raccolto ieri l’apprezzamento di Banca d’Italia. «Il recentissimo rinnovo del vertice aziendale di una grande banca pone le premesse per migliorarne la posizione patrimoniale e innalzarne i livelli di redditività in linea con i requisiti che la Vigilanza e il mercato richiedono per i gruppi di livello sistemico a livello internazionale», commenta il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel suo intervento all'Assemblea dell'Abi.

Mustier dovrà gestire l’aumento di capitale e disegnare il nuovo piano industriale che obbligatoriamente passerà anche dai risultati degli stress test Bce in arrivo questo mese. La fondazione veronese, che ha un attivo totale di quasi 2 miliardi, crede nel nuovo manager e per ora non si scompone per il crollo in Borsa comune a tutte le anche italiane. Il presidente da febbraio, il professore Alessandro Mazzucco, ha dato le redini della gestione finanziaria al nuovo direttore generale Giacomo Marino, un veronese laureato alla Bocconi con grande esperienza internazionale: ha lavorato presso Kpmg, proseguendola presso Ernst & Young, Merrill Lynch e Ubs. Certo, se ci sarà da dare una mano all’aumento di capitale allora Cariverona potrebbe tornare a pensare a un posto - pesante - nel prossimo cda.
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