Costanti aumenti e saliscendi nei prezzi dei carburanti, la Slovenia corre ai ripari: ha reintrodotto infatti il tetto ai prezzi di benzina e diesel, cancellato il 1.
Saranno calmierati i due tipi più comuni di benzina e gasolio con prezzo massimo alla pompa fissato rispettivamente a 1,560 euro e a 1,668 euro al litro, su valori leggermente superiori rispetto alle quote decise il 14 marzo e poi di recente eliminate. La decisione, spiega l’agenzia di stampa slovena Sta, è stata presa a causa degli aumenti osservati nei giorni scorsi - con prezzi schizzati ieri oltre 1,8 e il diesel premium a 2,106 euro al litro, addirittura più alti in autostrada - ma anche e soprattutto in vista dell'estate.
Esiste il rischio concreto di «grandi scompensi sul mercato dei prodotti petroliferi e di volatilità dei prezzi, come conseguenza del pianificato embargo Ue alle importazioni di petrolio» dalla Russia. Rischio che, almeno in Slovenia, dovrebbe essere stato scongiurato dal congelamento dei prezzi, che rimarrà in vigore per tre mesi, fino al prossimo 10 agosto. La crescita del costo dei carburanti stava avendo «un grande impatto sul trasporto commerciale», causando una reazione a catena inflazionistica, aveva avvisato la Camera di Commercio e dell’Industria (Gzs) slovena, che aveva auspicato la reintroduzione del tetto ai prezzi e indennizzi agli operatori del mercato petrolifero.
Ma gli operatori – Petrol, Omv e Mol Slovenija (oltre 300 distributori in totale) - stimano già danni per circa 30 milioni di euro al mese.