Arpav, polemica per gli "autopremi"
a 2 dirigenti: la Regione li taglia

Sabato 9 Maggio 2015 di Alda Vanzan
Arpav, polemica per gli "autopremi" a 2 dirigenti: la Regione li taglia
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Ma i premi ai manager delle società e degli enti della Regione Veneto non erano stati bloccati a causa della crisi economica e della necessità di contenere le spese? Chiedere per prova ai direttori delle Ulss: è da anni che non beccano un quattrino di premio anche se hanno lavorato bene, tenuto aperto gli ospedali di notte per gli esami, abbassato le attese delle visite. Ma non dappertutto va così. All’Arpav, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente alle prese da tempo con un piano di riduzione dei costi che ha comportato anche chiusure di laboratori, i premi ai vertici sono stati deliberati. A dire il vero subito dopo sono stati sospesi in attesa di chiarimenti, ma ormai la notizia aveva fatto il giro degli uffici ed era già scoppiata la polemica.



Ad accorgersi dei premi - «156.000 euro spartiti tra il direttore amministrativo ed il direttore tecnico scientifico» - è stato il sindacato: «In Arpav i “grandi dirigenti” si premiano per avere ridotto allo stremo l’Agenzia mentre i lavoratori difendono l’importanza del proprio ruolo sociale e faticano ad elemosinare un po’ di arretrati», ha rivelato Assunta Motta, segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil. Oltre 150mila euro per entrambi e per tre annualità: 2011, 2012, 2013.



«In nome della assoluta necessità di razionalizzare le spese di Arpav - ha aggiunto la segretaria della Fp-Cgil, Motta - riteniamo che questi riconoscimenti economici ai due direttori di area siano del tutto ingiustificati, inopportuni e offensivi nei confronti dei colleghi lavoratori e dei cittadini e chiediamo alla Regione di intervenire per fermare l’arroganza e la sfrontatezza di questa amministrazione».



In Regione non sapevano niente. «Verificheremo - ha detto il governatore Luca Zaia - Ma ricordo che abbiamo fatto una delibera quadro sul contenimento delle spese e per me vale quella. Tutto quello che non è coerente con quella delibera va cestinato».

Ma in Arpav erano già corsi ai ripari: «Ci siamo accorti che la delibera della giunta regionale che bloccava i premi ai direttori, pur non figurando Arpav tra i destinatari, cita all’interno anche la nostra Agenzia - ha detto il direttore generale di Arpav, Carlo Emanuele Pepe - Ho già dato disposizione perché i premi di risultato di quattro anni ai due direttori - quello amministrativo e quello tecnico - e relativi agli anni 2012 e 2013 siano sospesi in attesa di approfondimenti. Verrà erogato solo il 2011».



Pepe ricorda che i dirigenti e il comporto al contrario hanno già percepito la quota di risultato, mentre lui stesso in quanto direttore generale e alla stessa stregua dei dg delle Ulss, non solo non ha avuto alcun premio, ma ha anche avuto una d

Prima di sapere che i premi sarebbero stati sospesi, il sindacato Cgil aveva tuonato: «Siamo indignati non solo perché in contemporanea sono richiesti sacrifici ai 910 lavoratori, alcuni dei quali avanzano arretrati da 10 anni, ma anche per la gratuità di motivazioni circa il riconoscimento di una così lauta ricompensa in un’azienda portata all’indebitamento. Un oltraggio - ha scritto in una nota Assunta Motta - nei confronti di chi aspetta un riconoscimento contrattuale da sei anni o, ancora peggio, degli arretrati bloccati da anni».
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