Terza dose da fare in massa: pronti a riaprire tutti i poli vaccinali

Giovedì 28 Ottobre 2021 di Davide Lisetto
Terza dose, si riaprono tutti gli hub vaccinali

 Per ora la campagna vaccinale per la dose di anti-Covid è rivolta agli over-60, ai pazienti fragili e al personale medico e sanitario. Sono le categorie di persone che hanno ricevuto le prime dosi di vaccino all’inizio dell’anno, tra gennaio e marzo. La dose “booster” di richiamo infatti può essere fatta soltanto se sono trascorsi almeno sei mesi dalle prime due iniezioni. I numeri delle prenotazioni - salvo per il personale sanitario per il quale le somministrazioni sono iniziate questa settimana - tra over 80 e over 60 restano ancora piuttosto bassi. Ma già dalle prossime settimane la platea dei destinatari della terza dose potrebbe ampliarsi fino ad arrivare a comprendere via via tutte le classi di età. Con l’unico “requisito” che resterà quello dei sei mesi che devono dividere le prime dosi dal richiamo. C’è poi da mettere in conto che dalle autorità sanitarie potrebbe arrivare anche il via libera alle prime vaccinazioni dei bambini dai 5 ai 12 anni.
 

PRONTI GLI HUB
È per questo che anche l’Azienda sanitaria del Friuli occidentale (ma lo stesso avverrà in regione) sta approntando gli hub vaccinali nei diversi distretti del territorio. Che anche nel corso dell’estate e delle ultime settimane sono rimasti operativi anche se con scarse prenotazioni. Non si tratta più di palestre o palazzetti come era avvenuto all’inizio dell’anno quando era partita la campagna vaccinale per l’intera popolazione. Per l’area del distretto urbano i vaccini si faranno nella nuova sede della Cittadella della Salute. A Sacile il polo vaccinale è negli ambulatori di via Ettoreo. A Maniago nella sede dell’ex scuola Ipsia. Mentre sia a San Vito che a Spilimbergo gli hub dove si può fare anche la terza dose si trovano nei centri prelievi dei due ospedali territoriali. «Per ora - ha spiegato ieri il direttore sanitario di Asfo e responsabile della campagna vaccinale Michele Chittaro - ci stiamo organizzando con gli hub nei diversi distretti del territorio. Stavolta c’è solo una dose da fare a differenza della campagna delle due dosi dei primi mesi dell’anno. Perciò anche gli spazi individuati dovrebbero essere funzionali. Poi vedremo mano a mano che la campagna procede, se necessario c’è sempre la possibilità di ampliare». E che sia necessario puntare sugli hub dei territori lo ha ribadito ieri anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. «Il sistema delle farmacie e dei medici di famiglia è pronto a farsi carico della somministrazione della terza dose solo se i numeri sono ben diluiti nel tempo e contenuti. Ma se dobbiamo continuare a fare grandi numeri in poco tempo come avvenuto finora, gli hub restano la soluzione migliore: vedo molto difficile che farmacie e medici possano reggere 500 mila (il numero è nazionale, ndr) somministrazioni al giorno». «È però chiaro - ha aggiunto Fedriga - che siamo in una fase diversa, la terza dose si comincia a fare a scaglioni in una fascia di popolazione più limitata e più diluita nel tempo. Dobbiamo abbinare l’organizzazione con le necessità di somministrazione: se restano ingenti, gli hub continueranno a servire».
 

MEDICI E FARMACIE
Dai medici di medicina generale è arrivata la disponibilità di collaborare per le terze dosi nelle case di riposo e per i pazienti fragili a domicilio.

Più complessa la situazione per le farmacie. Il superlavoro per i tamponi e l’impegno (per il primo anno) sul fronte dei vaccini anti-influenzali rendono difficile l’organizzazione anche per le terze dosi. Intanto ieri è arrivata la circolare dalla Regione: le farmacie, per eseguire i tamponi, possono allungare l’orario anche nelle fasce serali e notturne. Ma da Federfarma fanno sapere: «Stimo facendo il possibile, ma risorse e personale sono sempre gli stessi».

Ultimo aggiornamento: 19:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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