Tigli da abbattere all'ex Fiera, il cantiere sarà blindato: lavori sorvegliati per evitare disordini

Venerdì 9 Febbraio 2024 di Andrea Zambenedetti
I tigli dell'ex Fiera di Pordenone

PORDENONE -  «Il diritto a manifestare, come previsto dalla Costituzione sarà garantito» Il prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno, sgombera subito il campo da possibili fraintendimenti. All’uscita dal vertice in prefettura con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale è sereno. C’è un piano che ha previsto tutto nei dettagli e non contempla margini per gli errori. Il cronoprogramma sarà rispettato e prima di fine mese i tigli finiranno fatti a pezzi sul cassone di un tir.

L’obiettivo è quello di permettere al quadrante di via Molinari, che cambierà per sempre il volto dell’ex fiera, di poter partire senza intoppi, senza tentennamenti e senza sbavature. «Si tratta di un cantiere con i fondi del Pnrr - prosegue il prefetto - e non ci possiamo permettere ritardi».


ANDIAMO CON ORDINE


Lunedì mattina la città si è svegliata con la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale. I giudici hanno chiarito che il piano del Comune che prevede di abbattere gli alberi dell’ex fiera, si può fare. Via libera quindi alle motoseghe. Una parola. Il clima in città nelle ultime settimane si era inasprito al punto che qualcuno dei manifestanti aveva addirittura minacciato di incatenarsi ai 47 alberi condannati a morte. In questa fase nessuno vuole acuire le tensioni, anzi. Le istituzioni, del resto, hanno sulla scrivania (e in tasca) la pronuncia di lunedì che mette la parola fine alla contesa. «L’obiettivo - spiega Manno - è garantire una cornice di sicurezza, senza intoppi e intralci. La sentenza ha dato ragione al Comune. Capiamo le motivazioni dei manifestanti ma le sentenze vanno eseguite. A fronte della garanzia della libertà di pensiero e di manifestare abbiamo l’obbligo di garantire l’avvio del cantiere». 


AREA BLINDATA


«Un intralcio o un ritardo - spiega lo stesso rappresentante territoriale del Governo - potrebbe mettere a rischio il finanziamento e non ce lo possiamo permettere. Le manifestazioni andranno richieste con anticipo e non potranno, chiaramente tenersi nell’area di cantiere. Quell’area verrà recintata. Abbiamo previsto il potenziamento delle misure di difesa passiva. Ci sarà presente un istituto di vigilanza che sorveglierà l’area sull’arco delle 24 ore e la polizia locale. Sarà anche inserito tra gli obiettivi sensibili che prevedono dei controlli costanti. Di questo aspetto si occuperà il questore attraverso un’ordinanza». Non ci sarà il rischio di vedere gente che si incatena agli alberi o di gente che ferma gli operai. «Quello che ci preme dire - prosegue il prefetto - è che le sentenze vanno rispettate e che eventuali comportamenti che incidono sull’area sono penalmente rilevanti. Un conto è manifestare liberamente. Un conto è incatenarsi o rompere qualcosa».
Insomma: manifestanti avvisati, manifestanti mezzi salvati.

Ultimo aggiornamento: 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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