PORDENONE - Sono andati fino in Cassazione per ottenere la restituzione di 99 uccellini sequestrati il 10 maggio dello scorso anno dalla Procura di Pordenone. Si trattava di un sequestro probatorio da parte della polizia giudiziaria, convalidato dal Pm nell'ambito di un'inchiesta per presunti maltrattamenti su animali e per uso abusivo di sigilli o strumenti destinata a pubblica autenticazione o certificazione. Ai due allevatori sottoposti a indagine - un uomo e una donna residenti in provincia di Brescia - il Tribunale del Riesame di Pordenone aveva confermato il provvedimento di convalida di perquisizione e sequestro degli uccelli e di strumenti destinati alla pratica in modo cruento del sessaggio (l'individuazione del sesso dell'animale).
Secondo la difesa, nel decreto di convalida del sequestro le motivazioni erano carenti e non si comprendeva la connessione tra vincolo e reato, dal momento che la pratica del sessaggio era stata riscontrata soltanto su due volatili.
La Cassazione ha confermato il sequestro ricordando che il «rinvenimento di ampia strumentazione utilizzabile per la pratica del sessaggio, il rinvenimento di uccelli privi di dati identificativi e di una serie di anelli identificativi non corrispondenti a quelli dell'allevamento di provenienza, apposti comunque su alcuni degli uccelli, necessitano di un approfondimento investigativo particolarmente complesso e di non breve durata». Gli uccellini, dunque, al momento non verranno restituiti.