Rivive lo stabilimento che ospitava la "mitica" Séleco, nasce il maxi-polo per le mense

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Davide Lisetto
Lo stabilimento ex Séleco di Pordenone
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PORDENONE - Un grande ristorante pizzeria in grado di fornire da 300 a 400 pasti alla volta. E in più un organizzato servizio di take-away, cioé l’asporto sia a pranzo che a cena. Oltre a servizio bar per le colazioni al mattino. Un progetto che diventerà realtà tra poche settimane nell’area del capannone della ex Séleco. Dove un tempo si fabbricano le tivù sorgerà un grande polo della ristorazione: non solo mensa aziendale (siamo nel cuore della zona industriale di Vallenoncello) ma anche ristorante aperto al pubblico con un’offerta di qualità a prezzi competitivi. C’è già il nome: Poeple Restaurant, cioé il ristorante per la gente. E c’è già una data di inaugurazione: il 1 febbraio, decreti pandemici permettendo.
LA SFIDA
A lanciare la sfida - in piena era Covid e dopo più di qualche tentativo non decollato di rilancio dell’area già dal 2008 - sono Confindustria Alto Adriatico, la multinazionale francese Elior (leader europeo in Francia, Spagna e Italia nella ristorazione collettiva) e Real Asco Park, la società proprietaria degli immobili. Il primo obiettivo del progetto è la volontà, da parte di Confindustria, di migliorare e ampliare i servizi delle zone industriali. «La struttura nasce - come ha sottolineato il presidente degli industriali Michelangelo Agrusti - proprio dentro l’idea di zone industriali sempre più attrezzate. Abbiamo voluto clonare delle buone pratiche, come per esempio i servizi al Ponte Rosso di San Vito. A Pordenone l’obiettivo è fornire un servizio importante alle aziende di un’area industriale. Da un’indagine - ha sottolineato Agrusti - è emerso che sono oltre duemila le persone, nell’ambito delle aziende, che hanno mostrato interesse a fruire di un servizio di ristorazione come quello che sarà operativo tra poche settimane. Ma oltre a un servizio alle imprese si è voluto immaginare un nuovo servizio al pubblico in un momento in cui il Covid cambia anche le abitudini sociali delle famiglie. E la struttura risponderà a tutti i sistemi codificati anti-Covid». A fronte di questo la partnership si è trovata facilmente. Il colosso della ristorazione Elior, già presente a Pordenone con Gemeaz che fornisce pasti a scuole, sanità e gestisce mense aziendali tra cui quella del Ponte Rosso, ha investito oltre 200 mila euro nel progetto. Una cifra simile è quella investita da Real Asco per l’adeguamento dell’immobile in cui i lavori sono in corso. «Elior investe in servizi infrastrutturali - ha detto Gianluca Galletti, vicepresidente e direttore commerciale di Elior spa - a disposizione delle aziende del territorio anche in periodo di pandemia. Il modello di ristorazione adottato è articolato e flessibile e sfrutta gli investimenti in ricerca e sviluppo sulla nutrizione e sulle tecniche di cottura». Al servizio bar e selef-service si affianca la possibilità di consumare o prelevare, attraverso il drive-in, una varietà di piatti monoporzione. Il servizio sarà perciò esteso oltre gli orari consueti: dal mattino preso con il bar, a pranzo e fino al pomeriggio tardi per l’asporto della cena. Elior si è specializzata nel fornire pasti monoporzione basati su diete anche per le intolleranze alimentari e diete etico-religiose. Non solo alle aziende (con il sistema della conservazione in loco nei frigo intelligenti e con i micro-onde per la cottura) ma anche per il grande pubblico. 
L’AREA DISMESSA
I locali, oltre mille metri quadrati, sono all’interno del Real Asco Park, la grande area industriale dove sorgeva la Séleco.

Già da anni l’area offre servizi di logistica, in particolare a Electrolux Professional e a Marine Interiors. «L’accordo con Elior - ha detto l’imprenditore udinese Franco Asquini, proprietario dell’area - è particolarmente interessante anche in momenti come questo, perché ci siamo resi conto che le famiglie, oltre alle aziende, hanno la necessità di modificare le loro abitudini e situazioni domestiche».

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