Salvate in extremis dal macello, le pecorelle di Sacile hanno trovato una nuova casa

Mercoledì 18 Maggio 2022 di Denis De Mauro
Le pecore salvate

SACILE - Operazione salvataggio completata all’80 per cento.

Come sperato dalle promotrici, da martedì sono nella loro nuova casa di Fontanafredda le otto pecore, razza alpagotta, salvate dal loro triste destino dalle sacilesi Barbara Dal Bo e Francesca Fedrigo, animaliste del Meta, il Movimento etico per la tutela degli animali e dell’ambiente. «Le pecore di questa razza, da adulte, vengono praticamente sempre destinate alla macellazione», ricorda Barbara, che ora le ammira pacifiche nel nuovo recinto, approntato per l’occasione al rifugio per animali “Tra le zampe di Sammy” di Fontanafredda. La struttura si trova in via Brugnera, la strada che da Camolli porta verso il capoluogo. Qui, una instancabile Debora Trevisan, accudisce qualcosa come 62 cani, 4 maiali, un asino, 11 pecore, comprese le 8 appena arrivate, e 3 capre. Queste ultime destinate ad aumentare, dato che molto presto raggiungeranno quest’oasi felice anche i due caproni che le animaliste stanno recuperando e che, con le pecore, rappresentavano l’obbiettivo dichiarato della raccolta fondi avviata sulla piattaforma Gofundme. «Abbiamo raggiunto rapidamente l’obbiettivo dei 500 euro» - riferisce ancora Barbara - «Ci è dispiaciuto anzi scoprire che, contrariamente a quanto pensavamo, raggiunta la somma prefissata, la raccolta è stata automaticamente interrotta: peccato». Qualcosa è arrivato anche brevi mano: «Cento euro ci sono stati consegnati di persona». 


IL DONO DI CAROL


Ma senza nulla togliere al buon cuore di chi ha partecipato on e off line, senza dubbio, la banconota (o meglio le monetine) più importanti le ha messe la giovanissima Carol. Decisa anche lei a salvare le pecore, ha rotto il suo salvadanaio e consegnato circa 100 euro alla causa. Encomiabile e simbolo di una nuova generazione molto ambientalista e animalista. «È arrivata una donazione perfino dall’estero, dalla Francia, stupefacente!», commenta Barbara felicissima, sia per quanto raccolto che per aver vinto la diffidenza di uno degli animali appena salvati: «Non era abituata alle coccole, ma alla fine... ha ceduto».


COPERTURE


Con quanto racimolato le attiviste hanno potuto approntare il nuovo recinto a norma e pagare il trasporto degli animali alla loro nuova pensione. «Adesso dobbiamo completare le coperture in legno. Se c’è qualche anima buona che ha del tempo libero per darci una mano e magari un minimo di confidenza con la falegnameria, si faccia avanti». Importante: da domani il rifugio sarà anche aperto alle visite. Potrebbe essere una buona occasione per affascinare i bambini più piccoli.

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