Prostata curata con il vapore acqueo: primi interventi con tecnica Rezum

Martedì 24 Dicembre 2019
Prostata, nuova tecnica di cura all'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone
1
PORDENONE - Nuova terapia per la cura della ipertrofia prostatica benigna con il vapore acqueo: all'ospedale Santa Maria degli Angeli effettuati i primi interventi nel Nordest L'ipertrofia prostatica benigna è la patologia benigna più frequente negli uomini che dopo i 70 anni ne risultano affetti in una percentuale di oltre il 70% dei casi. L'incremento delle dimensioni della prostata comporta una difficoltà allo svuotamento della vescica con riduzione del getto dell'urina, un aumento della frequenza minzionale e la possibilità di sviluppare infezioni delle vie urinarie e formazione di calcoli. Nei casi estremi, l'impossibilità ad urinare spontaneamente porta al necessario posizionamento di un catetere. Il trattamento dei disturbi legati a questa patologia si avvale di terapie farmacologiche ed endoscopiche di vario genere.

La terapia farmacologica può essere utilizzata nelle forme iniziali di ipertrofia prostatica benigna con una buona efficacia, ma è spesso associata ad effetti collaterali soprattutto a livello cardiovascolare e sessuale. La resezione prostatica transuretrale è la tecnica endoscopica più diffusa anche se negli ultimi anni è stata sempre più spesso affiancata o sostituita da moderne tecniche mininvasive che prevedono l'utilizzo di vari tipi laser (laser a luce verde, laser olmio ecc.) Una nuova tecnica, denominata Rezum, è da pochi mesi disponibile in Italia, sebbene sia già estremamente diffusa negli Stati Uniti e nel Nord Europa, supportata da una serie di studi clinici che ne comprovano l'efficacia. L'Urologia del Presidio Ospedaliero di Pordenone, da sempre attenta alle nuove tecnologie presenti sul mercato, risulta tra le prime ad utilizzarla e Daniele Maruzzi, responsabile di Endourologia e tecniche endoscopiche mininvasive, ha recentemente eseguito con successo i primi 5 interventi. «Il trattamento, spiega Daniele Maruzzi, dopo avere eseguito una leggera sedazione del paziente, consiste nella iniezione all'interno della prostata di pochi millilitri di vapore acqueo mediante un ago introdotto per via transuretrale attraverso una sottile sonda endoscopica. La durata dell'intervento varia da 5 a 10 minuti a seconda del numero di iniezioni richieste. Il paziente può essere dimesso in genere il giorno dopo la procedura, con posizionamento di catetere vescicale che sarà rimosso dopo 5-6 giorni». «Gli effetti della riduzione di volume della prostata si manifestano in un periodo variabile da 1 e 3 mesi dall'intervento; gli studi pubblicati su prestigiose riviste scientifiche hanno confermato che il miglioramento dei sintomi si mantiene stabile a 4 anni dalla procedura».
Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci