Prezzo del gasolio sopra i due euro al litro, torna l'incubo per gli autotrasportatori

Venerdì 10 Giugno 2022 di Davide Lisetto
Mezzi pesanti in coda

La crisi del gasolio con nuovi super-rincari rialza la testa.

E per gli autotrasportatori tornano i timori e le preoccupazioni dei giorni bui di inizio anno. Con i prezzi alla pompa del distributore ormai nuovamente verso i due euro al litro per il comparto del trasporto su gomma torna l’incubo dei costi alle stelle che aprono scenari in cui si torna a prefigurare il rischio di dover lavorare in perdita. Insomma, il clima si arroventa di nuovo e se non siamo ai giorni drammatici di fine gennaio-inizio marzo in cui si minacciavano i blocchi stradali poco ci manca.


LA RISALITA


I costi sono tornati poco a poco a risalire e oggi non sono molto lontani da tre o quattro mesi fa. Inoltre, si stanno esaurendo i “bonus” (cioé i tagli delle accise che erano stati messi in atto con i provvedimenti del governo e con lo stanziamento di circa 500 milioni di euro) che hanno coperto di fatto soltanto il primo trimestre. Con maggio è scaduto il periodo entro cui si poteva richiedere il rimborso sulle accise rispetto al gasolio consumato nel primo trimestre. Un bonus di 22 centesimi al litro di carburante consumato nel primo periodo dell’anno. «Una importante boccata di ossigeno che ci ha consentito in questo periodo di bilanciare un po’ i conti delle imprese. Ma - lancia l’allarme il responsabile della categoria degli autotrasportatori di Confartigianato del Friuli occidentale, Michele Turchet - ora la situazione sta di nuovo precipitando. Il prezzo del gasolio sta rigaloppando verso i due euro al litro. Come faremo se il prezzo continuerà a salire? Il bonus per il primo trimestre andrà a esaurimento. E per il secondo trimestre?». Interrogativi che aprono scenari di incertezza. All’inizio di gennaio il gasolio era poco sopra l’euro e 20 centesimi al litro. A inizio febbraio il prezzo alla pompa era salito a 1,31 euro. Al primo marzo viaggiava tra 1,30 e 1,40 euro al litro. Solo dieci giorno dopo era salito a 1,80. E praticamente a marzo in tutti i distributori della regione era salito sopra ai due euro. «Non è più possibile continuare così. Non ce la facciamo più a starci dentro. E piuttosto che lavorare in perdita diversi operatori e diverse imprese hanno deciso di fermare i camion». Questo era il tenore delle preoccupazioni di tre mesi fa. Ma il pericolo è in agguato. «Se a gennaio un pieno di un Tir, circa settecento litri di gasolio, costava circa 850-900 euro a marzo il pieno costava mille e seicento euro. Oggi per fortuna siamo ancora un po’ sotto a quelle cifre ma il rischio è che ci si piombi dentro nuovamente». L’unica possibilità, in questo momento, per gli autotrasportatori è quella di cercare di farsi riconoscere gli aumenti dalle imprese clienti. «In qualche caso questo è possibile. Ma - spiega il rappresentate dei camionisti - in regione i nostri clienti del sistema manifatturiero non sono certo messi bene. Devono pure loro fare i conti con gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia. Dunque, gli spazi per aumentare le tariffe del trasporto sono molto ridotti».


CONTROLLI


Intanto dal 13 al 19 giugno torna la campagna “Truck & Bus”, organizzata dal network europeo di cooperazione delle Polizie stradali Roadpol, volta ad innalzare gli standard di sicurezza stradale. I controlli, che verranno effettuati tanto sui mezzi pesanti destinati al trasporto merci che sui bus, coinvolgeranno tutti i Paesi della Ue, Svizzera, Serbia e Turchia. In Italia le verifiche saranno svolte da personale della Polizia stradale e da altri soggetti competenti, il cui obiettivo sarà il controllo del rispetto delle regole sui mezzi con targa italiana e straniera. I controlli saranno concentrati sul rispetto dei limiti di velocità, della normativa sul trasporto delle merci pericolose e di tutte le prescrizioni previste dalla normativa nazionale e comunitaria.

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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