L'acqua serve per l'irrigazione, morìa di pesci in un canale tra Sacile e Caneva

Giovedì 21 Luglio 2022 di Michelangelo Scarabellotto
La morìa di pesci-

SACILE - Morìa di specie ittiche nel fosso di via Canevon a  Sacile e via Fontanaz a  Caneva: il consigliere comunale Ruggero Simionato con una lettera informa i sindaci  Carlo Spagnol e  Dino Salatin, ma anche l’Arpa provinciale, in nome e per conto di alcuni abitanti di via Fontanaz e di via Canevon, della grave situazione. «Il comitato nato spontaneamente per cercare una soluzione comune al problema che li riguarda, mi ha coinvolto per esporre una grave  questione ambientale che si sta verificando in questi giorni in prossimità dei quelle due vie. Non avendo ottenuto risposte soddisfacenti dalle autorità da loro contattate, hanno pensato di chiedere il mio intervento per far sentire la loro voce».


L’ALLARME
I cittadini segnalano che lungo le vie Fontanaz e Canevon sono presenti dei fossi dove, solitamente, scorreva sempre abbondante acqua e dove numerose specie animali trovano le condizioni ideali per la loro sopravvivenza.

Ora, a causa del periodo di grave siccità che riguarda tutti e, comunque, non solo questa zona, la Regione ha autorizzato il posizionamento di due pompe per permettere l’irrigazione di alcuni campi attigui». La rimostranza degli abitanti nasce non dalla legalità dei permessi concessi, quanto dall’utilizzo delle medesime pompe: la loro collocazione, infatti, risultando alla fonte, ha letteralmente prosciugato in particolar modo il corso d’acqua interessato lasciando invariati, o quasi, gli altri. Il fosso che ora è quindi interamente asciutto  ha visto la totale moria di ogni forma di vita presente, come testimoniano le foto e come ogni giorno tristemente gli abitanti riscontrano.


I CONTROLLI
Si rileva, altresì, che l’Ente tutela pesca e la Guardia forestale della Regione Friuli Venezia Giulia sono state interpellate e hanno compiuto un sopralluogo nelle zone interessate già all’inizio del mese di giugno, ma senza che questi controlli sortissero l’effetto sperato. «Certi che la normativa prevede un flusso minimo per garantire la sopravvivenza di ogni specie vivente presente in ciascun ecosistema», i cittadini si chiedono  come sia stato possibile permettere un tale scempio». Detto questo, gli abitanti della zona chiedono l’intervento necessario ed urgentissimo dell’autorità che ha competenza su queste problematiche e che, l’auspicio, sindaci e Arpa individuino per porre fine ad una situazione che non solo risulta gravissima per l’ambiente, ma mina la sensibilità di tutti coloro che fanno ogni giorno tutto ciò che è possibile per rispettarlo.
Il consigliere Simionato,  dichiarandosi a disposizione per qualsiasi chiarimento o attività che si renda necessaria per porre fine a tale grave situazione, spiega infine che i residenti possono essere contattati utilizzando gli stessi suoi recapiti.

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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