PEDEMONTANA - Durante una lite scagliò contro il marito la mannaia: lo mancò e, fortunatamente, l'attrezzo colpì la macchina dell'uomo. In un'altra occasione lo minacciò brandendo un coltello da cucina, era così arrabbiata e alterata dall'abuso di alcolici che glielo lanciò addosso. Lui si scansò ed evitò di essere colpito. Era il tardo autunno 2020 e l'intervento dei carabinieri scoperchiò una situazione familiare di grande disagio. Non il solito marito violento, possessivo e prevaricatore. Ma una moglie che, a causa dell'abuso quotidiano di alcolici, aveva reso la vita del coniuge un calvario. Il sostituto procuratore Federico Facchin aveva ottenuto dal gip una misura cautelare che prevedeva l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento al marito. Era il novembre 2021. A gennaio di quest'anno la Procura ha chiesto il giudizio abbreviato per una 52enne che vive nella Pedemontana: maltrattamenti in famiglia l'imputazione. Ieri, difesa dagli avvocati Luca Donadon e Laura Presot, la donna ha patteggiato davanti al gup Monica Biasutti una pena di 1 anno e 6 mesi ottenendo che le attenuanti generiche prevalessero sull'aggravante dell'ubriachezza. È stata revocata anche la misura cautelare.
I MALTRATTAMENTI
L'uomo ha sopportato per sei anni un rapporto di coppia difficilissimo. Subiva continue minacce e vessazione senza reagire. Sopportava offese, aggressioni fisiche e anche minacce di morte rivolte a lui e ai figli avuti da una precedente relazione.
CHIUSO A CHIAVE
Negli ultimi tempi, per evitare le esplosioni di rabbia della donna, la vittima aveva cominciato a chiudersi a chiave nella camera da letto: temeva che la donna facesse irruzione e lo picchiasse. La misura coercitiva eseguita il 27 novembre 2021 aveva fatto ritrovare alla vittima un po' di serenità.
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