I giorni del grande caldo: temperature record e il peggio deve ancora venire

Venerdì 15 Luglio 2022 di Loris Del Frate
Si cerca refrigerio come si può per sopportare il forte caldo

FRIULI VENEZIA GIULIA - Chi pensava di aver superato lo scoglio della calura estiva di due settimane fa quando le temperature in regione hanno superato in 38 gradi, si sbagliava di grosso.

Già, perchè il peggio deve ancora venire. E dirlo sono gli esperti, quindi c’è da crederci.

L’ULTIMO FRESCO

A differenza di quasi tutte le regioni italiane che vedranno scoppiare le temperature già da oggi, 15 luglio, (e ancora peggio da domani), il Friuli Venezia Giulia avrà altri giorni di “tregua”. C’è subito da intenderci, però, su cosa significa tregua. Ebbene, i meteorologi dell’Arpa Fvg, hanno spiegato che fino a mercoledì prossimo il caldo africano sarà “contenuto” da correnti un po’ più fresche che arrivano dal Nord Europa e che sfioreranno la regione. Cosa significa? Che sino a mercoledì, mentre in quasi tutte le altre regioni il termometro si alzerà sino a 39 gradi, da noi le temperature oscilleranno tra i 33 e i 35 gradi. Chi ritiene che siano comunque tanti ha sicuramente ragione, ma non sa cosa gli aspetta da mercoledì prossimo in poi e per almeno una settimana.

AFRICA

Ebbene, anche il Friuli Venezia Giulia si allineerà agli altri territori con temperature che nelle città (esclusa Trieste) arriveranno a 39 gradi con il rischio più che concreto che in pianura si tocchino i quaranta. Un caldo che supererà per intensità quello già patito nelle settimane scorse e che - se lo dicono all’Arpa c’è da crederci - è in odore di record assoluto superando anche il solleone del 1993 che è stato l’anno in cui il termometro ha raggiunto i picchi più alti. C’è, però, un “piccolo” particolare: nel ‘93 si trattava di una eccezione, mentre ora le temperature così alte arrivano ogni due - tre anni. E c’è ancora chi mette in dubbio il cambiamento climatico. «Sotto l’aspetto delle temperature - spiegano i meteorologi del servizio regionale - stiamo andando incontro a una situazione non facile, perchè il caldo da metà della prossima settimana sarà veramente fastidioso e colpirà in maniera dura». Una bella prospettiva anche a fronte della necessità di risparmiare sul fronte dell’aria condizionata perchè le bollette sono “astronomiche” e per il rischio di razionamenti dell’energia. Senza contare i possibili e sempre in agguato black out: i sovraccarichi mandano in tilt la rete elettrica.

LA PIOGGIA

Diciamo subito la verità: le speranze sono ridotte al lumicino. Questo oramai passerà per l’anno più secco in assoluto anche se in un miracolo si può sempre sperare. Per gli ottimisti resta il fatto che l’aria un po’ più fresca che arriva dal Nord Europa e lambirà la regione si scontrerà con quella calda e potrebbe generare, tra oggi e domani, 15 e 16 luglio, qualche temporale. Molto più probabile in montagna dove la pioggia è data per quasi certa, mentre per la pianura non c’è questa certezza. In ogni caso si tratterà di temporali forti che scateneranno a terra in poco tempo acqua a raffica. Come dire che potrebbero pure fare qualche danno senza che poi ci sia almeno il beneficio del calo delle temperature il giorno successivo. L’anno più secco in assoluto ha avuto una caratteristica: sono mancate quasi del tutto le piogge primaverili di maggio e giungo che solitamente erano i rifornimenti per l’agricoltura e per il riempimento delle falde. Non solo. A maggio c’erano già le temperature estive. Un dato tanto per capire come stanno le cose. La media del mese di giugno solitamente si aggira intorno ai 26 gradi. Quest’anno la media oscilla tra i 31 e 32 gradi. Di più: a luglio è sui 30. Ora rischia di arrivare ai 35 - 36.

L’EMERGENZA

A fronte dell’ondata di caldo africano che sta per arrivare i Comuni stanno correndo ai ripari. Oltre al consiglio di andare - chi lo può fare - nei centri commerciali nelle ore più calde almeno per avere un p’ di sollievo, saranno monitorati gli anziani soli, i malati e le famiglie che hanno problemi sociali ed economici. Sono una cinquantina in città le persone che hanno bisogno di essere chiamate al telefono per capire la loro situazione, mentre si sale a oltre un centinaio a Udine. Oltre alle chiamate telefoniche le associazioni si stanno muovendo per andare a fare la spesa a chi non ce la fa ad uscire di casa, così come vengono consegnante a domicilio bottiglie d’acqua. La Protezione civile si sta anche muovendo sui cantieri più grossi: in caso di lunghe code (compresi i caselli autostradali) sarà distribuita l’acqua salvavita.

Ultimo aggiornamento: 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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