Siccità record, la Regione premierà chi ridurrà i consumi: ecco come

Venerdì 15 Luglio 2022 di Marco Agrusti
Una signora che cerca refrigerio in una delle poche fontane rimaste aperte

FRIULI VENEZIA GIULIA - A monte c’è un appello, firmato direttamente dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga: «Miei concittadini - il monito suona più o meno così -, mettetevi tutti una mano sulla coscienza: il momento è delicato, dobbiamo risparmiare quanta più acqua possibile». Una chiamata alla responsabilità, un messaggio quasi da padre più che da presidente. Ricorda i periodi più drammatici della pandemia, come stile. E il rinforzo messo dall’assessore all’Ambiente Scoccimarro rende ancora di più l’idea: «Questa siccità è la più grave di sempre».

Ma la Regione, ed è questa la novità più importante, non sceglierà la strada delle multe per chi spreca, ma quella degli incentivi destinati a chi ridurrà il consumo d’acqua. 

IL SISTEMA

Ieri, 14 luglio, si è riunito per la prima volta il tavolo tecnico con gli esperti. Geologi, professori universitari. Un’altra task force. È stata decisa una linea: niente multe, ma incentivi. Come funzionerà questo sistema basato sulla premialità e non sul pugno duro? Innanzitutto è bene fare un passo indietro e ammettere che pattugliare il territorio alla ricerca di chi sgarra sarebbe stato impossibile. Le multe, quindi, sarebbero probabilmente rimaste soltanto sulla carta. «Abbiamo optato per un’altra soluzione, che ci è stata consigliata dagli esperti», ha spiegato Scoccimarro. La misura - è bene ricordarlo - si applicherà ai pozzi artesiani, che come ha ricordato l’assessore «rappresentano il 50 per cento del consumo d’acqua di ogni giorno nella nostra regione». E se paragonati a un fiume, costituiscono «il quarto bacino idrico del territorio». Per farla breve, la Regione investirà aprendo ancora una volta le sue casse per dare contributi ai privati (aziende e residenti, indifferentemente) che decideranno di installare sistemi in grado di limitare la portata idrica degli impianti e di conseguenza il consumo istantaneo e continuato nel tempo. 

I DETTAGLI

«Gli esperti - ha proseguito ancora Scoccimarro - hanno indicato dei riduttori, che sono dei dispositivi in grado di abbassare la quantità d’acqua pescata dai pozzi e che proviene quindi dalle falde acquifere della nostra regione. A chi utilizzerà questa tecnologia verrà erogato un contributo». Non è stato ancora quantificato, ma si parla di 50 o 100 euro per l’intervento. Fondi che si potranno trovare già in fase di assestamento di bilancio. «Sono molti - ha detto l’esponente dell’esecutivo - i cittadini della nostra regione che dispongono di pozzi domestici. Nonostante le scarse precipitazioni stiano mettendo in crisi l’equilibrio delle falde, è comunque giusto garantirne ad ognuno l’utilizzo necessario; per questo motivo nessun pozzo verrà chiuso ma servono delle misure per contenere il più possibile lo spreco e la dispersione dell’acqua». «In un contesto di crisi idrica mai vista in precedenza, il presidente Fedriga ha emanato un decreto che vuole richiamare alla responsabilità tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia, da sempre noti per il loro senso civico. L’intenzione non è quella di comminare delle sanzioni ma, al contrario, di prevedere delle agevolazioni per favorire la tutela dell’ambiente e rendere meno invasiva possibile qualsiasi nuova situazione di siccità oltre a quella, gravissima, che stiamo vivendo».

Ultimo aggiornamento: 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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