La promessa di Fedriga: seconda casa, ci saranno meno tasse

Sabato 23 Dicembre 2023 di Marco Agrusti
La promessa di Fedriga: seconda casa, ci saranno meno tasse

PORDENONE-UDINE - Prima la mossa difensiva, «perché con questa idea non vogliamo far pagare più tasse a chi ha più proprietà».

Poi un annuncio il stile "patto con gli italiani" di berlusconiana memoria, ma in salsa autonomista: «Vogliamo esercitare la specialità della nostra Regione per abbassare la tassa sulle seconde case». La firma è quella del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, in quello che probabilmente è stato l'annuncio programmatico più importante del saluto di fine anno andato in scena ieri mattina in piazza Unità a Trieste. Un altro scatto autonomista, quindi, per diminuire le imposte. Poi un obiettivo di più ampio respiro: «Il 2024 - è stata la promessa - sarà l'anno del ritorno delle Province, con i membri eletti dai cittadini».


LE TASCHE DEI FRIULANI
La prima mossa è già in giudicato. L'Imu in Friuli Venezia Giulia è regionale e si chiama Ilia. Ma adesso Fedriga vuole più margine di manovra, anche se per riuscirci dovrà vincere le resistenze della burocrazia centrale «che ancora ci impedisce di avere in mano dei dati chiave in questo senso», ha rivelato il presidente. L'obiettivo è quello di «differenziare l'Ilia tra la seconda casa e quelle successive, quindi la terza, la quarta eccetera». La ratio è immediata: «La seconda casa - ha detto Fedriga - quasi sempre è il risultato di sacrifici enormi da parte delle famiglie friulane». Come a voler dire: non criminalizzatela. «Per questo chiediamo di avere maggior margine di manovra su questo tipo di tassazione. Non vogliamo far pagare di più chi ha una terza o una quarta casa, ma di meno chi possiede la seconda».


GLI ENTI LOCALI
E poi le Province, cavallo di battaglia della prima e della seconda giunta Fedriga. «Il 2024 - ha detto il presidente - dovrà essere l'anno del loro ritorno. E saranno enti elettivi: decideranno i cittadini chi votare. Abbiamo iniziato facendo marcia indietro sull'obbligatorietà delle Uti, poi abbiamo sviluppato gli Enti di decentramento regionale. Ora dobbiamo far tornare le Province elettive. Un modo per "parcheggiare" esponenti politici? Tutt'altro, sarà l'esatto opposto. Chi verrà votato non potrà definirsi un "trombato". Anzi».


VERSO IL "TER"
A proposito di enti elettivi, si è parlato anche della questione del terzo mandato, oggi impossibile per legge. «Stiamo portando avanti una discussione nella coalizione su questo tema - ha ammesso Fedriga - e siamo d'accordo su un fatto: gli unici due enti, cioè Comuni e Regioni, che prevedono l'elezione diretta dei rappresentanti, ad oggi non contemplano la possibilità di un terzo mandato. È una stortura. Io sono sempre per dare la parola ai cittadini, gli unici titolari della decisione finale sui governanti».


LA SICUREZZA
Fedriga a margine della conferenza stampa di fine anno è tornato anche sulla situazione internazionale, «che nei prossimi mesi rischierà di diventare ancora più tesa», difendendo allo stesso tempo «la scelta dolorosa di chiudere i confini con la Slovenia». Ma per quanto durerà ancora la sospensione del trattato europeo di libera circolazione? Al momento non c'è una data.
«Non siamo noi a deciderlo», ha tagliato corto il presidente del Friuli Venezia Giulia. Come a voler lasciare intendere che i tempi non saranno necessariamente così brevi. «Voglio però rimarcare - ha aggiunto ancora il massimo esponente della giunta regionale - che la misura ha una sua precisa efficacia. In tutta Europa c'è un rischio altissimo di infiltrazione da parte di cellule estremiste che potrebbero trasformarsi in frange terroriste. E poi - ha aggiunto - la misura del blocco dei confini con la Slovenia ci ha permesso di imprimere una stretta decisiva nei confronti di quelli che vengono chiamati passeur, ma che a tutti gli effetti non sono altro che trafficanti di esseri umani».

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