PRAVISDOMINI - La maestra è brava e molto amata dai bambini della sua classe, però deve essere trasferita in un altro plesso.
MURO CONTRO MURO
Li ha “gelati” il tono della lettera a firma dell’ufficio relazioni con il pubblico, che non lascia adito a proteste genitoriali: «Gli insegnanti vengono chiamati dalla graduatoria e questo è l’unico modo per garantire trasparenza e meritocrazia. Purtroppo, finché l’insegnante non ha completato il suo percorso e non abbia ottenuto il ruolo nella scuola, non è possibile esimerlo dallo spostamento a meno che, per un caso fortuito, il sistema non lo riassegni alla stessa scuola. La graduatoria di cui le parliamo è formata da docenti specializzati, che hanno studiato, si sono formati e continuano a farlo». Perciò al suono della prima campanella i bambini troveranno un’altra maestra.
BRACCIA INCROCIATE
Inizialmente i genitori avevano pensato di lanciare un segnale “forte”, ovvero di non entrare in classe il primo giorno di scuola e di restare fuori della “Buodo”, insieme ai figli, in una sorta di sit in. «Però la maestra trasferita ci ha pregato di entrare per rispetto verso la nuova insegnante, contro cui non abbiamo nulla da dire. La nostra contrarietà riguarda la posizione granitica del ministero», sottolinea Elodie Baccaglini, rappresentante di classe della quinta A, «La docente che se ne va ha seguito la classe dal primo anno ed è stata un fondamentale punto di riferimento per i nostri figli. Durante il periodo dell’emergenza Covid, quando i bambini erano costretti all’isolamento, ha saputo mantenere un ottimo livello di apprendimento e li ha supportati psicologicamente. Siamo sfiduciati dal modo in cui l’istituto scolastico di Pordenone ha risposto all’email e alle telefonate rilasciando risposte basiche, senza tenere conto delle conseguenze che potranno subire gli alunni. Riteniamo inaccettabile che un’insegnante venga trasferita in un altro istituto proprio nell’ultimo anno».
L’INTERVENTO DEL SINDACO
Il primo cittadino ha preso a cuore la questione: «A livello politico mi sono attivato per capire se c’erano possibili soluzioni, ma la normativa non può essere disattesa. Ho inviato una nota all’ufficio scolastico regionale, e per conoscenza all’assessore all’istruzione Alessia Rosolen, facendo presente che queste regole andrebbero cambiate per il bene degli alunni. Anche per questo è auspicabile l’adozione dell’autonomia scolastica nella nostra regione».