PORDENONE - Gli imprenditori chiedono di salvare le aziende.
PREOCCUPAZIONE
«Il rinnovo dei contratti a termine - ha spiegato William Pezzetta, segretario regionale della Cgil - in questo momento è fortemente a rischio. Purtroppo a pagare saranno innanzitutto i più deboli, i più esposti. Cioè i lavoratori precari, con contratti che non saranno rinnovati. Ne abbiamo già contezza. La situazione è pesante e peggiorerà, perché ora non è ancora drammatica. Le aziende stanno attivando la cassa integrazione oppure si muovono facendo smaltire le ferie o i permessi ai dipendenti. Chi lavora paga due volte e la guerra sta amplificando queste difficoltà. Il rischio povertà è reale». «Dal governo ci aspettavamo più attenzione nei confronti dei lavoratori», ha detto il segretario della Uil, Matteo Zorn. «La doppia penalizzazione a carico dei lavoratori - ha ribattuto Cristiano Pizzo della Cisl - inizia ad essere molto importante». Si segnala anche un’altra difficoltà: l’Inps non riconosce la crisi energetica tra le causali per l’attivazione della cassa integrazione. Un fattore in via di risoluzione, ma un ostacolo in più per aziende e lavoratori.