I Grest parrocchiali pronti a partire, ma non si trovano gli educatori

Martedì 9 Giugno 2020 di Pier Paolo Simonato
Il Grest di Cordenons
PORDENONE - Tutto cominciò con le “colonie”. Poi, viaggiando verso il 2000, nacquero i Centri estivi residenziali per i ragazzi. Oggi ci sono i Punti verdi. Comunque li si voglia chiamare, sia pure con sfumature e valenze diverse, il copyright dell’idea rimane delle parrocchie. Per questo, anche in tempi di pandemia (con relative restrizioni), i preti non rinunciano all’appuntamento. C’è però il problema degli animatori, tra crisi del volontariato e paura della malattia. Intanto a pianificare la campagna, sul territorio di Concordia-Pordenone è don Davide Brusadin, ex calciatore, esperto d’informatica e punto di riferimento della Pastorale giovanile triveneta, un realtà che mobilita migliaia di under 18. L’indirizzo lo hanno dato direttamente i vescovi del Nordest..
GREST 2020
“La formazione di bambini e ragazzi da parte degli adulti è ciò di cui abbiamo più bisogno. Gli spazi non mancano: mancano invece i “grandi” – osserva il parroco di Sclavons -. Bisogna che tutti facciano la loro parte: nessuno deve restare al balcone, parcheggiando i figli in oratorio. Per questo chiediamo aiuto alle famiglie, pensando a uno stile educativo comune”. Le linee guida di Friuli e Veneto dettano i parametri entro i quali muoversi. “È stato un lavoro coordinato a livello interdiocesano, fatto d’intensi colloqui con le istituzioni regionali – segnala don Davide - che hanno accolto, sia pure non subito, il nostro desiderio. Ogni parrocchia deve farci innanzitutto pervenire il modulo compilato che accerta il dialogo istituzionale con Comune e Azienda sanitaria”. Il secondo punto fermo impone che tutte le persone che si occuperanno del Grest, in primis educatori e animatori, siano adeguatamente formate. Non solo: le famiglie degli iscritti devono essere informate su disposizioni e proposta organizzativa. Il protocollo obbliga poi ad adottare le precauzioni igieniche di base: frequente e minuzioso lavaggio delle mani, gel igienizzante da disporre in loco, guanti e mascherine. Gli spazi scelti per le attività dovranno essere sanificati al termine di ogni giornata, come i materiali utilizzati. Affidamento e congedo dei piccoli devono avvenire all’ingresso: nessun genitore-tutore può entrare. All’accoglienza, in sede di triage sarà rilevata ogni giorno la temperatura corporea a tutti i partecipanti e agli operatori. Oltre i 37.5 gradi la persona va isolata, avvisando contestualmente i familiari. 
TRACCE
Due gli schemi operativi consigliati da don Brusadin ai sacerdoti delle oltre 100 parrocchie interessante al progetto “Facciamo fuori l’estate”, coordinato centralmente. ”La prima modalità poggia sul Grest in loco – annuncia -: gruppi costituiti da 7 bambini tra i 6 e gli 11 anni e da 10 tra i 12 e i 14, con la presenza di almeno due animatori adolescenti e di un educatore responsabile. I team resteranno fissi e non ci sarà un’interazione fisica tra loro”. Naturalmente i numeri totali dipenderanno dalla capienza delle strutture, sia all’interno che all’esterno, con “adulti custodi” di accessi, spazi comuni (a partire dai bagni) e distanze interpersonali. “Poi c’è il Grest diffuso – aggiunge -, con nuclei pensati in modo analogo e due animatori chiamati a fare riferimento a una famiglia che, in caso di cattivo tempo, offra un sito interno alla propria abitazione per le attività. Restano distanziamento e divieto d’interscambi. Non sono previste esperienze residenziali per minori, ossia campi scuola”.
ADULTI E ANIMATORI
“Fatichiamo a trovare animatori e questo è il lato più dolente – ammette il parroco -. Si tratta di una scelta individuale che, seppur legittima e comprensibile, ricade pure sulle dinamiche di comunità”. Già si vedeva con i catechisti, soprattutto alle medie, ora il problema si è accentuato. “Senza gli adulti – allarga le braccia - non possiamo aiutare le famiglie nel compito educativo cristiano. La condizione attuale impone così di pensare forme nuove di relazione tra adolescenti e bambini. L’animatore resta tale, ma la “forma” con cui svilupperà il suo ruolo diventerà diversa”. Previsti due incontri preparatori via Zoom. 
Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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