Prolungare la zona gialla in Fvg e accelerare la riapertura, ecco perché Fedriga vuole una stretta su bar e movida

Mercoledì 11 Novembre 2020 di Marco Agrusti
Massimiliano Fedriga

PORDENONE E UDINE - I dati sono i migliori dell’Italia del Nord, e in parte anche di quella del Centro. Il sistema ospedaliero al momento si trova in una condizione di emergenza (come nel resto del Paese) mai valori di occupazione dei reparti sono sotto soglia, cioè non raggiungono il 30 per cento dei posti disponibili. L’indice Rt, però, è a quota 1,6. Significa che l’epidemia avanza. Non è una novità assoluta, perché i dati del contagio sono sotto gli occhi di tutti, ma è un dato che ieri ha indotto la Regione a cambiare strada, giocando d’anticipo. Dopo una consultazione con i presidenti di Veneto ed Emilia Romagna, infatti, Massimiliano Fedriga ha imboccato la via del rigorismo. E i cittadini del Fvg ora si devono preparare a una nuova ordinanza locale più restrittiva: sotto stretta osservazione assembramenti e movida, quindi a rischiare saranno strade affollate, bar e ristoranti. Ancora una volta, , probabilmente da venerdì.
I DETTAGLI
Premessa: il Fvg al momento non cambierà zona. Rimarrà area gialla. I dati forniti dagli esperti, che parlano della situazione epidemiologica meno grave del Nord Italia, restano lì. Non sono stati modificati. Ma la Regione pensa a dei provvedimenti che possano accelerare la flessione della curva dei contagi, limitando al massimo le occasioni che portano naturalmente a favorire assembramenti. Come si può procedere in questi casi? Lo strumento, arcinoto, sarà quello dell’ordinanza regionale. L’accordo con Veneto ed Emilia Romagna in questo senso c’entra poco. Il Fvg può agire anche da solo. In Regione si sono confrontate due “fronde”: una rigorista, di cui fa parte - da poco - anche il presidente Fedriga, e un’altra che avrebbe preferito attendere gli effetti delle misure già in campo. Nelle ultime ore, però, ha vinto l’ala che “tifava” per misure immediate. Quali? Le opzioni sul campo non sono molte. Si pensa ad esempio ad un’ulteriore limitazione rispetto all’orario di apertura di bar e ristoranti. Oggi chiudono tassativamente alle 18, ma in alcuni casi - specie nelle città principali della regione - si è assistito ad aperitivi “anticipati”, che hanno favorito gli assembramenti. Per questo l’idea della Regione è quella di spostare l’orario di chiusura almeno alle 16. Un altro provvedimento potrebbe riguardare specifiche strade delle città più grandi. Un esempio? Via Torino a Trieste, il cuore della movida del capoluogo regionale. L’ordinanza potrebbe decretarla “zona rossa”. consentendo il transito solamente ai residenti e a chi si reca verso le attività legalmente aperte. 
I TEMPI
Il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità pone il Fvg in una fascia particolare: il contagio aumenta (l’Rt lo testimonia) ma il rischio sanitario è inferiore rispetto a quello di altri territori. Come si è sempre detto, il sistema ospedaliero per ora tiene. Ma nello stesso rapporto, anche il Fvg è tra i territori che anticipando alcune misure potrebbero contribuire a piegare con più forza la curva del contagio. Le autorità sono consapevoli del danno che arrecherebbero ai commercianti, ma d’altro canto i ristori coprirebbero almeno in parte le perdite. Infine un fatto importante: la nuova ordinanza non limiterà la possibilità di movimento delle persone prima delle 22.
IL MESSAGGIO
«Il momento è difficile per tutti - ha detto Fedriga -.

Assieme a Zaia e Bonaccini ipotizziamo misure contro gli assembramenti senza toccare troppo le attività economiche. Combattiamo assieme di nuovo per non affollare gli ospedali e permettere le cure». 

Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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