Saranno circa 130 le aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia - tra quelle accolte nello stand dell’Ersa all’insegna del tutto esaurito e quelle che saranno presenti con uno stand privato - che parteciperanno al Vinitaly in programma dal 2 al 5 aprile prossimi a Verona. Si tratta della più importante rassegna del settore, particolarmente attesa in un momento di rinascita dopo le restrizioni dell’emergenza pandemica, viste anche le criticità derivate dal blocco del mercato russo e i recenti tentativi di declassare il vino, da alimento di pregio, da un organismo internazionale come l’Oms. «Peccato che le date delle elezioni regionali non permetteranno di fatto a circa un migliaio di addetti ai lavori friulgiuliani coinvolti negli allestimenti e nelle esposizioni di esprimere il proprio voto».
LA DENUNCIA
A farlo notare è Alessandro Bellio, imprenditore del settore di Pinzano (è titolare dell’azienda Ronco Margherita), nonché candidato proprio alle regionali nelle file di Forza Italia. «Mi sento direttamente preso in causa e mi faccio portavoce di un intero settore, che costituisce il 17% del Pil regionale e che appunto vedrà circa un migliaio di persone di fatto impossibilitate ad esercitare un proprio diritto - ha precisato -.
L’INDUSTRIA
«Non dimentichiamo che legati alla produzione in sé, ci sono il settore dell’agroalimentare, dell’enogastronomia, dell’enoturismo nonchè l’immagine stessa della regione. Un indotto di vasta entità, che meriterebbe più attenzione e rispetto anche in occasione delle elezioni. Partecipare a una Fiera come Vinitaly è fondamentale per l’economia delle nostre imprese e a cascata per l’economia della Regione e per il benessere di tanti lavoratori e lavoratrici e chi partecipa a eventi fieristici sa come siano totalizzanti. Per la maggior parte di noi sarà impossibile partecipare al voto, che risulta dunque monco già in partenza».
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