Prove di terzo polo e di "modello Moratti" in Friuli. Rosato: «Guardiamo al centrodestra per le elezioni»

Domenica 13 Novembre 2022 di M.A.
Il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato
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C’è giudica ancora la scadenza lontana. Ma in realtà tutto si muove, ogni giorno. Segreterie al lavoro, colloqui formali e informali. Le Regionali del 2023 in realtà sono tutto tranne che lontane. E si sa che chi si muove prima, generalmente arriva più pronto all’appuntamento. La domanda in Friuli Venezia Giulia adesso come adesso è una: c’è aria o no di terzo polo? Esisterà una forza indipendente rispetto al centrodestra e al centrosinistra (ma allo stesso tempo slegata dal Movimento 5 stelle, storicamente non così forte a livello di elezioni locali)? Si potrà replicare il modello Moratti e quindi la scelta del terzo polo lombardo di puntare su di una donna storicamente legata al centrodestra? A queste domande ha risposto il presidente di Italia Viva, il triestino Ettore Rosato.

Anche lui, a botta calda, ha preferito il salomonico «è presto». Poi, però, il quadro è diventato molto più chiaro. 


I MOVIMENTI


In realtà anche in Friuli Venezia Giulia il terzo polo punta al decollo, forte di un risultato che alle Politiche del 25 settembre è stato tutt’altro che fallimentare. Anzi, in regione l’accoppiata Renzi-Calenda ha fatto registrare numeri ben superiori a quelli ottenuti facendo la media finale nazionale. Nel dettaglio, Azione e Italia Viva hanno preso il 12,99% a Udine, il 12,7% a Pordenone e 8,72% in regione. «È vero che c’è tempo - si corregge l’autore dell’attuale legge elettorale - ma è altrettanto vero che il terzo polo non stringerà alleanze che sarebbero contro la sua natura, quindi destinate certamente a non durare». Una dichiarazione più sibillina che mai, che però apre le porte a un ragionamento che di sibillino non ha nulla. E di concreto molto. 
«La strada che dobbiamo percorrere - prosegue ancora il presidente nazionale di Italia Viva - è quella di provare a presentare una candidatura terza per aprire uno spazio vero anche in Friuli Venezia Giulia». Dove per terza si intende alternativa a quella già confermata di Massimiliano Fedriga nel centrodestra e rispetto all’espressione che maturerà invece in seno all’ala dem, quindi al centrosinistra regionale fresco di nuova segreteria in ambito Pd. 


IL MESSAGGIO


La domanda chiave arriva al momento giusto: si può pensare anche nella nostra regione a un allargamento del terzo polo tale da includere alcuni elementi - magari scontenti - che oggi fanno parte del centrodestra storico del Friuli Venezia Giulia?
«Se il rinforzo non arriva dal centrodestra - e questa volta Rosato taglia decisamente corto - non ha nessun senso il tentativo di creare una forza terza rispetto alle altre. Il nostro percorso deve passare dal tentativo di “tirare fuori” qualcosa proprio da quello schieramento. Crediamo che la nostra proposta sia decisamente attrattiva proprio nei confronti di un pezzo dell’elettorato che appartiene al centrodestra. La strada che porta invece a diventare una costola del centrosinistra non è affatto percorribile». Queste sì che sono parole chiare. 


LA STRATEGIA


Le parole di Rosato terminano qui. Gli scenari assolutamente no. Dove saranno concentrate le forze del terzo polo? Difficile che l’attenzione e le speranze siano riposte su elementi della Lega Salvini, anche se la composizione delle forze in regione non è così sovrapponibile rispetto al gotha salviniano nazionale. Ancor meno probabile provare ad erodere il bacino di Fratelli d’Italia. Ecco allora che Forza Italia potrebbe entrare metaforicamente nel “mirino” del nuovo terzo polo. 

Ultimo aggiornamento: 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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