La crisi di Electrolux trascina nel baratro anche la Nidec. A rischio 198 posti di lavoro

Nell’incontro con le organizzazioni sindacali l’azienda ha comunicato il congelamento del piano industriale

Domenica 18 Giugno 2023 di Loris Del Frate
La crisi di Electolux trascina nel baratro anche la Nidec. A rischio 198 posti di lavoro

PORDENONE - Cade un’altra tegola sul fronte dell’occupazione. Questa volta ad essere colpita è la Nidec Industrial, la fabbrica che si trova in Comina e nella quale lavorano 198 dipendenti. L’azienda, infatti, nel corso dell’incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi l’altro giorno in città, ha comunicato di aver deciso di bloccare gli investimenti previsti per lo stabilimento del Friuli Occidentale e di congelare anche il piano industriale che avrebbe dovuto prevedere, come prossimo passaggio, il reintegro dei 40 esuberi ancora da recuperare. Impossibile - a loro avviso - procedere a fronte delle incertezze che riguardano la possibile acquisizione di Electrolux da parte della cinese Midea.

La botta

Ma non è ancora tutto, perchè il peggio è arrivato con il proseguimento della comunicazione.

L’amministratore, infatti, ha anche spiegato alle organizzazioni sindacali che nel caso in cui Midea dovesse acquisire Electrolux, l’azienda sarebbe pronta a dismettere l’attività produttiva a Pordenone. È come dire che, pur non immediatamente, sul territorio ci sarebbero 198 lavoratori che perderebbero l’occupazione.

Fulmine a ciel sereno

«Non ci aspettavamo una comunicazione del genere e siamo stati colti all’improvviso - spiega Simonetta Chiarotto, segretario provinciale della Fiom Cgil di Pordenone - perchè l’incontro era stato convocato per fare il punto sul piano industriale e soprattutto sulle modalità di reintegro dei 40 esuberi che restavano da assorbire. Invece ci siamo ritrovati con questa sorpresa che crea ulteriore apprensione per l’occupazione in una delle fabbriche grandi e importanti del territorio. Una volta ricevuta la comunicazione abbiamo subito messo in campo le azioni di protesta ed è stato indetto uno sciopero. È chiaro, però, che non ci fermeremo a questo. Chiederemo subito un incontro in Regione per capire se ci sono i presupposti per riprendere in mano il piano degli investimenti».

Cosa è accaduto

La Nidec (ex Sole) è una multinazionale giapponese che nello stabilimento in Comina realizza i motori per gli elettrodomestici. Già dal 2008, quando la crisi ha colpito duro una buona fetta di aziende, l’impresa si è trovata in difficoltà ed ha ristretto il numero degli operai, che all’epoca erano intorno ai 450. Poi le difficoltà sono proseguite, anche se, dopo ulteriori licenziamenti, è stato programmato un nuovo piano industriale con il recupero differito di parte degli esuberi e nuovi investimenti. Le difficoltà della Nidec sono tuttora in corso. Lo stabilimento di Pordenone lavora a scartamento ridotto e sono parecchie le ore di cassa integrazione. La produzione di motori per elettrodomestici riguarda per circa il 70 per cento lavatrici e lavastoviglie Electrolux. C’è poi una piccola parte per la Bosch e infine si è bloccato il resto del mercato quando è stato chiuso lo stabilimento Whirlpool. Oggi, insomma, la Nidec lavora quasi in esclusiva per Electrolux.

La concorrenza

Uno dei concorrenti maggiori sul fronte della produzione di motori per elettrodomestici è proprio la cinese Midea che - anche se il colosso svedese non ha mai confermato nulla - starebbe trattando per acquisire Electrolux. È chiaro che se i cinesi dovessero mettere le mani sulla multinazionale del bianco, non acquisirebbero più i motori da Nidec, ma userebbero i propri realizzati in Cina. Da qui la comunicazione al sindacato che a fronte della situazione in coso, Nidec congela gli investimenti e il piano industriale con il riassorbimento degli esuberi. «È evidente - è andata avanti la segretaria provinciale Fiom - che non possiamo accettare una cosa del genere. Non esiste che una azienda in maniera unilaterale mandi a monte un piano industriale concordato. Per questo andremo avanti con le azioni a cominciare dalla richiesta urgente di un incontro in Regione».

Il futuro

Con le difficoltà di Electrolux sul fronte volumi che per il momento sembrano essere ancora distanti da una soluzione e anche con altri fronti aperti sul territorio regionale, la botta della Nidec, arrivata all’improvviso, diventa ancora più pesante. Lo stabilimento della Comina in questo periodo è operativo a ritmo ridotto e il rientro di gran parte dei lavoratori è previsto per il 3 luglio. «Quasi certamente - conclude Simonetta Chiarotto - valuteremo la possibilità di uno sciopero e di tutte le azioni previste per evitare la chiusura». Prossimo incontro con l’azienda in calendario per il 17 luglio.

Ultimo aggiornamento: 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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