Non vaccinata e incinta: finisce in rianimazione al nono mese di gravidanza

Mercoledì 15 Settembre 2021 di Marco Agrusti
Donna incinta contagiata in rianimazione
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PORDENONE - Probabilmente aveva sottovalutato il rischio. Forse attendeva un momento della sua vita più tranquillo per prenotarsi. Ma indipendentemente dalle ragioni o dalle proprie convinzioni, non ha fatto in tempo. E il Covid l'ha colpita con violenza, tanto da farla finire in Terapia intensiva in condizioni serie. La storia è quella di una giovane donna non vaccinata che ora si trova a lottare in Rianimazione al Burlo Garofolo di Trieste. Perché al Burlo? Perché aspetta un bimbo, è oltre l'ottavo mese di gravidanza.

I FATTI
Il caso, inizialmente, è stato preso in carico dall'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dal momento che la donna risulta residente nel Friuli Occidentale. La futura mamma non si era vaccinata contro il Covid, ma per motivi ancora in corso di accertamento da parte del team di epidemiologi dedicato al tracciamento, ha contratto il contagio in una fase molto delicata della propria gravidanza, cioè all'alba dell'ultimo mese di gestazione. Per questo il livello di attenzione dei medici è salito subito al massimo, dal momento che si era in presenza di una paziente non immunizzata e vicina al parto. Con il passare dei giorni, poi, il primo peggioramento clinico. La diagnosi parlava chiaro: difficoltà respiratorie. Per questo si è reso necessario il trasferimento all'ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, dove è stato disposto anche il ricovero nel reparto di Terapia intensiva.

La preoccupazione immediata, infatti, era viva sia per quanto riguardava le condizioni della donna che per il futuro del bimbo che portava e porta in grembo.

L'EVOLUZIONE
Ora la futura mamma pordenonese si trova costantemente monitorata, ma secondo quanto trapela dal Burlo Garofolo e dal team pordenonese, il bimbo non sarebbe in pericolo di vita e starebbe bene. Diverso il quadro clinico della donna, che si trova a lottare contro una forma particolarmente aggressiva del Covid e che non è protetta dalla barriera anticorpale che si sarebbe garantita con la vaccinazione.

L'INTERVENTO
Quello della donna incinta di Pordenone che è stata ricoverata al Burlo Garofolo di Trieste è un caso destinato a riaccendere anche in regione un dibattito vivo a livello nazionale, imperniato sul tema della vaccinazione delle donne in fase di gravidanza. E in questo senso è intervenuto il presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Pordenone, Guido Lucchini. «La società italiana di ostetricia e ginecologia ha stilato le sue linee guida e sono estremamente chiare: la vaccinazione può e deve essere effettuata anche in gravidanza. Ormai i dati sono talmente tanti da rendere assolutamente sicura la pratica. Attenzione, perché se si è incinte e non protette si rischia davvero grosso».
 

Ultimo aggiornamento: 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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